Parametri da riga di comando per l'installer dell'Application Virtualization Client

Aggiornamento: settembre 2010

Si applica a: Application Virtualization

Nella tabella seguente sono elencati tutti i parametri della riga di comando disponibili per il programma di installazione di Microsoft Application Virtualization Client, i relativi valori e una breve descrizione di ognuno. I parametri sono case-sensitive e devono essere inseriti completamente in lettere maiuscole. Tutti i valori dei parametri devono essere racchiusi da virgolette.

Nota

  • Per la versione 4.6 di App-V, i parametri della riga di comando non possono essere utilizzati durante un aggiornamento del client.

  • I parametri SWICACHESIZE e MINFREESPACEMB non possono essere combinati nella riga di comando. Se vengono utilizzati entrambi, il parametro SWICACHESIZE verrà ignorato.

Parametro Valori Descrizione

ALLOWINDEPENDENTFILESTREAMING

TRUE

FALSE

Indica se la trasmissione da file viene consentita indipendentemente dalla configurazione del client col parametro APPLICATIONSOURCEROOT. Se impostato su FALSE, il trasporto non consentirà la trasmissione da file anche se il parametro OSD HREF o APPLICATIONSOURCEROOT contiene un percorso file.

Valori possibili:

  • TRUE—L'applicazione distribuita manualmente deve essere caricata dal disco.

  • FALSE—Tutte le applicazioni devono provenire dal server di trasmissione di origine.

APPLICATIONSOURCEROOT

RTSP:// URL (per il recapito dinamico dei pacchetti)

File:// URL o UNC (per il caricamento da consegna pacchetti file)

Per consentire a un amministratore o a un sistema electronic software distribution di assicurare che il caricamento dell'applicazione venga effettuato secondo lo schema di gestione della topologia, permette un override dell'OSD CODEBASE per l'elemento HREF dell'applicazione (il percorso sorgente). Se il valore è “”, cioè quello predefinito, vengono usate le impostazioni OSD del file esistenti.

Una URL ha diverse parti:

<protocollo>://<server>:<porta>/<percorso>/<?query><numframmento>

Un percorso UNC ha tre parti:

\\<nomecomputer>\<cartella condivisione>\<risorsa>

Se il parametro APPLICATIONSOURCEROOT viene specificato su un client, il client dividerà la URL o il percorso UNC da un file OSD nelle parti che lo compongono e sostituisce le sezioni OSD con le corrispondenti sezioni APPLICATIONSOURCEROOT.

Importante

Assicurarsi di usare il formato corretto quando si usa file:// con un percorso UNC. Il formato corretto è file://\<server>&lt;condivisione>.

ICONSOURCEROOT

UNC

HTTP://URL o HTTPS://URL

Consente a un amministratore di specificare una posizione di origine per il recupero di un'icona per un'applicazione sequenziata. Gli Icon Source Root supportano i percorsi UNC e gli URL (HTTP o HTTPS). Se il valore è “”, cioè quello predefinito, vengono usate le impostazioni OSD del file esistenti.

Una URL ha diverse parti:

<protocollo>://<server>:<porta>/<percorso>/<?query><numframmento>

Un percorso UNC ha tre parti:

\\<nomecomputer>\<cartella condivisione>\<risorsa>

Importante

Assicurarsi di usare il formato corretto quando si usa un percorso UNC. I formati accettabili sono \<server>&lt;condivisione> o <lettera unità>:&lt;cartella>.

OSDSOURCEROOT

UNC

HTTP://URL o HTTPS://URL

Consente a un amministratore di specificare una posizione di origine per il recupero di un file OSD per un pacchetto di applicazione durante la pubblicazione. Gli Icon Source Root supportano i percorsi UNC e gli URL (HTTP o HTTPS). Se il valore è “”, cioè quello predefinito, vengono usate le impostazioni OSD del file esistenti.

Una URL ha diverse parti:

<protocollo>://<server>:<porta>/<percorso>/<?query><numframmento>

Un percorso UNC ha tre parti:

\\<nomecomputer>\<cartella condivisione>\<risorsa>

Importante

Assicurarsi di usare il formato corretto quando si usa un percorso UNC. I formati accettabili sono \<server>&lt;condivisione> o <lettera unità>:&lt;cartella>.

AUTOLOADONLOGIN

AUTOLOADONLAUNCH

AUTOLOADONREFRESH

[0|1]

I trigger AutoLoad che definiscono gli eventi che avviano l'auto-caricamento delle applicazioni. AutoLoad usa implicitamente il flusso in background per consentire all'applicazione di essere completamente caricata nella cache.

Il blocco delle funzionalità primarie verrà caricato il più velocemente possibile. I rimanenti blocchi delle funzioni saranno caricati in background per attivare le operazioni in primo piano, come l'interazione dell'utente con le applicazioni, per ottenere priorità e garantire prestazioni ottimali.

Nota

Il parametro AUTOLOADTARGET determina quali applicazioni vengono auto-caricate. Per impostazione predefinita, i pacchetti usati vengono auto-caricati, a meno che non sia stato impostato AUTOLOADTARGET.

Ogni parametro influenza le modalità di caricamento come riportato:

  • AUTOLOADONLOGIN—Il caricamento inizia all'accesso dell'utente.

  • AUTOLOADONLAUNCH—Il caricamento inizia quando l'utente avvia un'applicazione.

  • AUTOLOADONREFRESH—Il caricamento inizia quando si verifica un aggiornamento della pubblicazione.

I tre valori possono essere combinati. Nell'esempio seguente, i trigger di AutoLoad vengono attivati sia all'accesso dell'utente che quando si verifica un aggiornamento della pubblicazione.

AUTOLOADONLOGIN AUTOLOADONREFRESH

Nota

Se il client è configurato con questi valori alla prima installazione, AutoLoad non verrà attivato fino alla successiva connessione e riconnessione dell'utente.

AUTOLOADTARGET

NONE

ALL

PREVUSED

Indica cosa verrà auto-caricato quando si verifica un dato trigger di AutoLoad.

Valori possibili:

  • NONE—Nessun auto-caricamento, indipendentemente da quali trigger vengono impostati.

  • ALL—Se viene attivato un qualsiasi trigger di AutoLoad, tutti i pacchetti vengono caricati automaticamente, sia che siano stati precedentemente avviati o meno.

    Nota

    Questa impostazione è configurata per i pacchetti individuali utilizzando i comandi SFTMIME ADD PACKAGE e CONFIGURE PACKAGE. Per ulteriori informazioni su questi comandi, vedere Guida ai Comandi SFTMIME.

  • PREVUSED—Se viene attivato un qualsiasi trigger di AutoLoad, vengono caricati solo i pacchetti in cui almeno un'applicazione è stata usata in precedenza (dove per usata si intende avviata o pre-caricata nella cache).

Nota

Se si installa App-V Client per l'utilizzo della cache di sola lettura, ad esempio in un'implementazione server VDI, è necessario impostare il parametro AUTOLOADTARGET su NONE per impedire che il client tenti di aggiornare le applicazioni nella cache di sola lettura.

DOTIMEOUTMINUTES

29600 (predefinito)

1–1439998560 minuti (intervallo)

Indica per quanti minuti è possibile usare un'applicazione in operazione disconnessa.

INSTALLDIR

<nomepercorso>

Specifica la directory di installazione dell'App-V Client.

Esempio: INSTALLDIR="C:\Programmi\Microsoft Application Virtualization Client"

OPTIN

“TRUE”

“”

I componenti di Microsoft Application Virtualization Client potranno essere aggiornati attraverso Microsoft Update, quando saranno disponibili degli aggiornamenti pubblici. L'agente di Microsoft Update installato sui sistemi operativi Windows richiede all'utente di acconsentire esplicitamente all'uso del servizio. Il consenso è richiesto solamente una volta per tutte le applicazioni sul dispositivo. Se si è già fornito il proprio consenso a Microsoft Update, i componenti di Microsoft Application Virtualization sul dispositivo potranno automaticamente usufruire del servizio.

Per l'installazione da riga di comando, l'uso di Microsoft Update è disattivato per impostazione predefinita (a meno che un'applicazione precedente non abbia già attivato il dispositivo per l'accettazione del servizio) a causa della necessità di fornire volontariamente il proprio consenso all'uso di Microsoft Update. Pertanto è necessario fornire esplicitamente il proprio consenso nelle installazioni da riga di comando. L'impostazione del parametro da riga di comando OPTIN a TRUE obbliga a fornire l'esplicito consenso per l'uso di Microsoft Update.

REQUIREAUTHORIZATIONIFCACHED

TRUE

FALSE

Indica se l'autorizzazione è sempre richiesta, indipendentemente dalla presenza di un'applicazione nella cache.

Valori possibili:

  • TRUE—L'applicazione deve essere autorizzata all'avvio. Per le applicazioni con flusso via RTSP, il token di autorizzazione dell'utente viene inviato al server per l'autorizzazione. Per le applicazioni basate su file, l'accesso degli utenti alle stesse viene gestito dall'elenco di controllo di accesso (ACL) al file.

  • FALSE—Tentare sempre di connettersi al server. Se non può essere stabilita una connessione al server, il client permette comunque all'utente di eseguire un'applicazione precedentemente caricata nella cache.

SWICACHESIZE

Dimensioni della cache in MB

Specifica le dimensioni della cache del client in megabyte. La dimensione predefinita è 4096 MB, e quella massima 1.048.576 MB (1 TB). Il sistema controlla lo spazio disponibile su disco durante l'installazione, ma senza riservarlo.

Esempio: SWICACHESIZE="1024"

SWIPUBSVRDISPLAY

Nome visualizzato

Specifica il nome visualizzato del server di pubblicazione, richiesto per l'uso di SWIPUBSVRHOST.

Esempio: SWIPUBSVRDISPLAY="PRODUCTION ENVIRONMENT"

SWIPUBSVRTYPE

[HTTP|RTSP]

Specifica il tipo del server di pubblicazione. Il tipo di server predefinito è Application Virtualization Server. Lo switch /secure non è sensibile alle maiuscole/minuscole.

  • HTTP—Server HTTP Standard

  • HTTP /secure—Server HTTP con protezione avanzata

  • RTSP—Application Virtualization Server

  • RTSP /secure—Application Virtualization Server con protezione avanzata

Esempio: SWIPUBSVRTYPE="HTTP /secure"

SWIPUBSVRHOST

Indirizzo IP|nome host

Specifica l'indirizzo IP dell'Application Virtualization Server o un nome host del server che risolve nell' indirizzo IP dello stesso; richiesto per l'uso di SWIPUBSVRDISPLAY.

Esempio: SWIPUBSVRHOST="SERVER01"

SWIPUBSVRPORT

Numero porta

Specifica la porta logica usata in ascolto dall'Application Virtualization Server per le richieste dal client (predefinita = 554).

  • Server HTTP Standard—Predefinito = 80.

  • Server HTTP con protezione avanzata—Predefinito = 443.

  • Application Virtualization Server—Predefinito = 554.

  • Application Virtualization Server con protezione avanzata—Predefinito = 322.

Esempio: SWIPUBSVRPORT="443"

SWIPUBSVRPATH

Nome percorso

Specifica il percorso nel server di pubblicazione del file che riporta le associazioni ai tipi di file (predefinito = /); richiesto quando il valore del parametro SWIPUBSVRTYPE è HTTP.

Esempio: SWIPUBSVRPATH="/AppVirt/appsntypes.xml"

SWIPUBSVRREFRESH

[ON|OFF]

Specifica se il client debba richiedere automaticamente al server di pubblicazione le associazioni ai tipi di file all'accesso di un utente sul client (predefinito = ON).

Esempio: SWIPUBSVRREFRESH="off"

SWIGLOBALDATA

Directory dati globali

Definisce la directory in cui vengono archiviati i dati non specifici di un utente in particolare (predefinito = C:\Documents and Settings\All Users\Documents\).

Esempio: SWIGLOBALDATA="D:\Microsoft Application Virtualization Client\Global"

SWIUSERDATA

Directory dati utente

Specifica la directory in cui vengono archiviati i dati relativi ad utenti specifici (predefinito = %APPDATA%).

Esempio: SWIUSERDATA="H:\Windows\Microsoft Application Virtualization Client"

SWIFSDRIVE

Lettera unità preferita

Corrisponde alla lettera di unità selezionata per l'unità virtuale.

Esempio: SWIFSDRIVE="S"

SYSTEMEVENTLOGLEVEL

0–4

Indica il livello di accuratezza dei messaggi nel registro eventi NT. Il valore indica la soglia che determina le informazioni registrate—ossia, viene registrato tutto ciò che raggiunge o supera il limite. Ad esempio, un valore di 0x3 (Avviso), indica che vengono registrati gli Avvisi (0x3), gli Errori (0x2), e gli Errori Critici (0x1).

Valori possibili:

  • 0 == Nessuno

  • 1 == Critici

  • 2 == Errore

  • 3 == Avviso

  • 4 == Informazioni

MINFREESPACEMB

In MB

Specifica lo spazio libero (in megabyte) necessario sull'host prima di poter aumentare le dimensioni della cache. L'esempio seguente configurerebbe il client per garantire almeno 5 GB di spazio libero su disco prima di permettere l'aumento delle dimensioni della cache. L'impostazione predefinita di spazio libero su disco durante l'installazione è 5000 MB.

Esempio: MINFREESPACEMB ="5000" (5 GB)

KEEPCURRENTSETTINGS

[0|1]

Usato quando sono state applicate impostazioni al registro prima della distribuzione di un client, ad esempio con Criteri di gruppo. Quando un client viene distribuito, impostare il parametro a 1 per non sovrascrivere le impostazioni del registro.

Importante

Se viene impostato sul valore di 1, vengono ignorati i seguenti parametri della riga di comando del programma di installazione client:

SWICACHESIZE, MINFREESPACEMB, ALLOWINDEPENDENTFILESTREAMING, APPLICATIONSOURCEROOT, ICONSOURCEROOT, OSDSOURCEROOT, SYSTEMEVENTLOGLEVEL, SWIGLOBALDATA, DOTIMEOUTMINUTES, SWIFSDRIVE, AUTOLOADTARGET, AUTOLOADTRIGGERS e SWIUSERDATA.

Per ulteriori informazioni sull'impostazione di questi valori dopo l'installazione, vedere "Come configurare le impostazioni dei file di registro dei client App-V usando la riga di comando" nella Guida operativa di Application Virtualization (App-V) Operations Guide (https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=122939).

Vedere anche

Attività

Come installare manualmente Application Virtualization Client
Come aggiornare l'Application Virtualization Client

Altre risorse

Guida ai Comandi SFTMIME

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