Share via


I Sistemisti microsoft (di Roma)

Ieri sera, per la prima volta da quando lavoro in Microsoft, noi tutti membri del gruppo di cui faccio parte ormai da tre anni e più, abbiamo trascorso una serata in cui ci siamo potuti incontrare con calma, prima in sede e poi di fronte a una bella pizza.

Ma chi siamo “noi”? Siamo quelli del gruppo di Delivery “Infra” (ovvero infrastrutturale) della filiale di Roma della divisione Servizi di Microsoft Italia. Il nome del gruppo è complicato, come tutti i nomi di gruppo di una multinazionale americana, ma la sostanza è (abbastanza) semplice: noi siamo i sistemisti della filiale di Roma, che lavorano nei progetti di consulenza in cui le più grandi società ed enti italiani ingaggiano direttamente “la Microsoft” per la complessità, la novità e la criticità delle attività da svolgere.

Durante la serata, in una specie di seduta di gruppo in cui la descrizione dei progetti e delle competenze di ciascuno hanno preso il posto di confessioni di vizi e ammissioni di ubriacature, abbiamo tutti avuto modo di condividere le nostre esperienze professionali e non, e di conoscerci meglio, poichè stando sempre “sul pezzo” a volte non ci vediamo (se non virtualmente) anche per mesi di seguito. E così ho scoperto non senza emozione e con un certo orgoglio che siamo stati noi, almeno in parte, a facilitare lo sviluppo tecnologico di questo Paese negli ultimi anni, a far avanzare infrastrutture ferme da decenni verso sistemi più moderni, a progettare e (soprattutto!) a far funzionare sistemi tra i più sofisticati dei maggiori provider di servizi tecnologici attualmente disponibili in Italia. Riassumendo, siamo quelli che consigliano i nostri clienti, che implementano le tecnologie Microsoft per loro e che permettono loro di sfruttarle al meglio. Siamo quelli che stando più a diretto contatto, per periodi più lunghi di altri, con il cliente, abbiamo l’opportunità di creare una relazione di trust tra “la Microsoft” e le maggiori aziende italiane.

Tutto questo non senza imprevisti, non senza sorprese. Gli aneddoti che hanno alternato le testimonianze di vita vissuta infatti sono stati davvero incredibili: tra CED invasi da galline (si, proprio quei simpatici pennuti che fanno le uova), sale macchine in cui si poteva accedere solo armati di stivaloni, neanche fossero delle risaie, altri in cui non si poteva accedere proprio se non scardinando porte ormai chiuse da anni e di cui si erano perse le chiavi, per non parlare dell’incredibile ma reale scambio di battute “Scusi, dov’è la sala server?” “No, qui non ce serve niente!”… Tutti hanno avuto modo di dire la loro, dai più “anziani” di azienda, come il mitico Corradone “omodepanza”, Pippo, Paolo, Angelo, Giuseppe, Aldo, Marcello (e il nostro capo Alessandro) a quelli più giovincelli, come Francesco “o piccirillo”, Alice, Daniele, da quelli che pochi giorni fa sono diventati papà (Auguri!) a quelli che irriducibilmente si ostinano a non mettere la testa a posto (ehm ehm…).

Insomma, è stata una serata istruttiva (per una volta senza D all’inizio), divertente, utile e piacevole, ma soprattutto mi ha colpito una cosa che ha detto il più “anziano” di noi e che ho avuto modo di verificare molte volte in prima persona: “quando mi trovo nei guai, fosse anche di notte, di sabato, di domenica, so di poter chiamare chi di voi ha la competenza tecnica giusta e che, anche se so che questi mi prenderà a parolacce e me la farà pesare, alla fine, con sudore e sacrificio, costi quel che costi, mi risolverà il problema.” Questo ho avuto modo di viverlo anche io in prima persona, in tante situazioni in cui senza l’aiuto degli altri colleghi non avrei risolto i problemi (tecnici e non) di fronte ai quali mi trovavo. Perchè è questa la nostra vera forza, non tanto l’accesso alla knowledge base interna o i corsi ultraspecialistici (che comunque aiutano, beninteso!):

noi siamo una squadra,

noi – siamo – i sistemisti – Microsoft (di Roma)!!!