Linee guida sulle prestazioni di Application Virtualization 5.0
Aggiornamento: aprile 2015
Si applica a: Application Virtualization 5.0, Application Virtualization 5.0 SP1, Application Virtualization 5.0 SP2, Application Virtualization 5.0 SP3
Informazioni su come configurare App-V 5.0 per prestazioni ottimali, ottimizzare i pacchetti delle app virtuali e offrire un'esperienza utente migliorata con RDS e VDI.
L'implementazione di più metodi può aiutare a migliorare l'esperienza degli utenti finali. Tuttavia, l'ambiente in uso potrebbe non supportare tutti i metodi.
È consigliabile leggere attentamente le seguenti informazioni prima di procedere con questo documento.
Manuale dell'amministratore di Microsoft Application Virtualization 5.0
Pubblicazione delle applicazioni e interazioni dei client App-V 5 SP2
Guida alla sequenziazione di Microsoft Application Virtualization 5.0
Nota
Alcuni termini usati in questo documento possono avere significati diversi a seconda dell'origine esterna e del contesto. Per altre informazioni sui termini contrassegnati con un asterisco (*) in questo argomento, vedere la sezione Terminologia usata nelle linee guida sulle prestazioni di <token xmlns="http://ddue.schemas.microsoft.com/authoring/2003/5">APPV_vernasshort_vnext</token> in questo documento.
Verranno fornite inoltre informazioni per la configurazione del computer in cui viene eseguito il client App-V 5.0 e dell'ambiente in modo da garantire prestazioni ottimali. Ottimizzare i pacchetti di applicazioni virtuali per le prestazioni usando il componente Sequencer e acquisire familiarità con l'uso di User Experience Virtualization (UE-V) o altre tecnologie di gestione degli ambienti degli utenti per garantire un'esperienza utente ottimale con App-V 5.0 sia in Servizi Desktop remoto sia in implementazioni Virtual Desktop Infrastructure (VDI) non persistenti.
Per individuare le informazioni pertinenti per il proprio ambiente, rivedere la breve panoramica e l'elenco di controllo di applicabilità di ogni sezione.
App-V 5.0 in distribuzioni con stato* non persistenti
In questa sezione vengono fornite informazioni su un approccio che garantisce a un utente la possibilità di uso di tutte le applicazioni virtuali pochi secondi dopo l'accesso. Questo risultato viene ottenuto concentrandosi in modo esclusivo sull'aggiornamento di pubblicazione di App-V 5.0 spesso con esecuzione prolungata. Come si vedrà, la base di questo approccio, ossia l'aggiornamento della pubblicazione più veloce, non comporta alcuna azione. Per garantire un'esperienza utente ottimale, è necessario che vengano soddisfatte numerose condizioni e che vengano effettuate alcune operazioni.
Per altre informazioni, fare riferimento alla sezione che segue:
Scenario di uso: quando si analizzano i due scenari, considerare che questi sono i due casi estremi dell'approccio in esame. A seconda dei requisiti di uso, è possibile scegliere di applicare questi passaggi a un sottoinsieme di utenti e/o di pacchetti di applicazioni virtuali.
Ottimizzazione per le prestazioni: per garantire un'esperienza ottimale, l'immagine di base dovrà includere alcuni dei pacchetti di applicazioni virtuali di App-V. Verranno illustrati questo e altri requisiti.
Ottimizzazione per l'archiviazione: il seguente scenario aiuta a comprendere gli effetti sull'archiviazione.
Preparazione dell'ambiente
Passaggi per la preparazione dell'immagine di base: indipendentemente dall'ambiente in cui viene usato (VDI oppure Host sessione Desktop remoto non persistente), questo approccio può essere abilitato con poche operazioni sull'immagine di base.
Usare UE-V 2.0 come soluzione di gestione dei profili utente per l'approccio App-V: la base di questo approccio è la capacità di una soluzione UEM di rendere persistente solo il contenuto di alcuni percorsi di file e del Registro di sistema. Questi percorsi costituiscono le integrazioni* degli utenti. Rivedere i requisiti specifici per la soluzione di gestione dei profili utente.
Procedura dettagliata per l'esperienza utente
Procedura dettagliata: questa è una descrizione dettagliata delle operazioni App-V e UE-V e dei risultati previsti che gli utenti dovrebbero ottenere.
Risultato: questa è una descrizione dei risultati previsti.
Effetto sul ciclo di vita dei pacchetti
Miglioramento dell'esperienza VDI mediante ottimizzazione delle prestazioni
Elenco di controllo di applicabilità
Ambiente di distribuzione
VDI oppure Host sessione Desktop remoto non persistente. |
|
UE-V (User Experience Virtualization), altre soluzioni di gestione dei profili utente o dischi profili utente. |
Configurazione prevista
UE-V con il modello di stato utente App-V abilitato o il software di gestione dei profili utente. Il software di gestione dei profili utente non UE-V deve essere in grado di attivarsi all'accesso oppure all'avvio e alla disconnessione del processo o dell'applicazione. |
|
Modalità Shared Content Store (SCS) di App-V configurata o configurabile. |
Amministrazione IT
L'amministratore potrebbe dover aggiornare periodicamente l'immagine di base di macchina virtuale per garantire prestazioni ottimali oppure potrebbe dover gestire più immagini per gruppi di utenti diversi. |
Scenario di uso
Quando si esaminano i due scenari, considerare che questi sono i due casi estremi dell'approccio. A seconda dei requisiti di uso, è possibile scegliere di applicare questi passaggi a un sottoinsieme di utenti, a pacchetti di applicazioni virtuali o a entrambi.
Ottimizzazione per le prestazioni | Ottimizzazione per l'archiviazione |
---|---|
Per garantire un'esperienza utente ottimale, questo approccio si basa sulle funzionalità di una soluzione di gestione dei profili utente e richiede ulteriori attività di preparazione dell'immagine, con il rischio di causare un sovraccarico di operazioni di gestione dell'immagine. Vengono descritti di seguito molti miglioramenti delle prestazioni in distribuzioni non persistenti con stato. Per altre informazioni, vedere la sezione Passaggi di sequenziazione per l'ottimizzazione dei pacchetti per le prestazioni di pubblicazione e fare riferimento al Manuale dell'amministratore di Microsoft Application Virtualization 5.0 nella sezione Vedere anche di questo documento. |
Anche in questo caso si applicano le prospettive generali illustrate nella sezione precedente. Considerare tuttavia che le immagini di macchina virtuale in genere sono archiviate in array molto costosi. È stata apportata una lieve modifica all'approccio. Non preconfigurare pacchetti di applicazioni virtuali destinati agli utenti nell'immagine di base. L'effetto di questa modifica è descritto nei dettagli nella sezione di questo documento Procedura dettagliata per l'esperienza utente. |
Preparazione dell'ambiente
Nella tabella riportata di seguito vengono elencati i passaggi necessari per preparare l'immagine di base e l'ambiente UE-V o un'altra soluzione di gestione dei profili utente per questo approccio.
Preparare l'immagine di base
Ottimizzazione per le prestazioni | Ottimizzazione per l'archiviazione |
---|---|
|
|
Configurazioni: per configurazioni di client App-V critiche e per ulteriori procedure e contesto, rivedere le seguenti informazioni:
Impostazione di configurazione | Risultato | Perché usarla |
---|---|---|
Modalità Shared Content Store (SCS):
|
Quando è attiva la modalità Shared Content Store, vengono mantenuti solo i dati di pubblicazione nel disco rigido. Le altre risorse di applicazioni virtuali vengono mantenute in memoria (RAM). In questo modo è possibile preservare lo spazio di archiviazione locale e ridurre le operazioni di I/O al secondo (IOPS) su disco. |
È consigliabile usare questa impostazione quando sono disponibili connessioni a bassa latenza tra l'endpoint del client App-V e la rete SAN del server del contenuto SCS. |
PreserveUserIntegrationsOnLogin:
|
Se non è stato preconfigurato (Add-AppvClientPackage) un pacchetto specifico e questa impostazione non è configurata, il client App-V annullerà l'integrazione* per le integrazioni utente rese persistenti, quindi le reintegrerà*. Per ogni pacchetto che soddisfa le condizioni precedenti, di fatto verrà raddoppiato il lavoro durante l'aggiornamento di pubblicazione. |
Se non si intende preconfigurare ogni pacchetto utente disponibile nell'immagine di base, usare questa impostazione. |
MaxConcurrentPublishingRefresh
|
Questa impostazione determina il numero di utenti che possono eseguire contemporaneamente un aggiornamento e una sincronizzazione della pubblicazione. L'impostazione predefinita è Nessun limite. |
La limitazione del numero di aggiornamenti simultanei della pubblicazione evita un uso eccessivo della CPU che può influire negativamente sulle prestazioni del computer. Questo limite è consigliato in un ambiente di servizi Desktop remoto, in cui più utenti possono accedere contemporaneamente allo stesso computer ed eseguire una sincronizzazione degli aggiornamenti della pubblicazione. Se viene raggiunta la soglia massima di aggiornamenti simultanei della pubblicazione, il tempo necessario per pubblicare e rendere disponibili nuove applicazioni per gli utenti finali dopo l'accesso potrebbe diventare indeterminato. |
Configurare la soluzione UE-V per l'approccio App-V
È consigliabile usare Microsoft User Experience Virtualization (UE-V) per acquisire e centralizzare le impostazioni delle applicazioni e le impostazioni del sistema operativo Windows di un utente specifico. Queste impostazioni vengono poi applicate a diversi computer accessibili all'utente, inclusi computer desktop, laptop e sessioni VDI (Virtual Desktop Infrastructure). La soluzione UE-V è ottimizzata per scenari di Servizi Desktop remoto e VDI.
Per altre informazioni, vedere Guida introduttiva a Microsoft User Experience Virtualization 2.0.
In pratica, è sufficiente installare il client UE-V e scaricare il seguente modello di impostazioni App-V creato da Microsoft dalla pagina della raccolta di modelli Microsoft User Experience Virtualization (UE-V). Registrare il modello. Per altre informazioni sui modelli UE-V, vedere la pagina relativa alla risorsa specifica di UE-V per l'acquisizione e la registrazione del modello.
Nota
Se non si eseguono ulteriori passaggi di configurazione, Microsoft User Environment Virtualization (UE-V) non sarà in grado di sincronizzare i collegamenti del menu di avvio (file lnk) nel computer di destinazione. Il tipo di file lnk viene escluso per impostazione predefinita.
UE-V supporterà la rimozione del tipo di file lnk dall'elenco di esclusione solo negli scenari di Servizi Desktop remoto e VDI, in cui nello stesso percorso nel dispositivo di ogni utente è installato lo stesso set di applicazioni e ogni file lnk è valido per tutti i dispositivi degli utenti. La soluzione UE-V ad esempio non supporta attualmente i due scenari illustrati di seguito, perché come risultato il collegamento sarebbe valido in uno ma non in tutti i dispositivi:- Un utente dispone di un'applicazione installata in un dispositivo con i file lnk abilitati e della stessa applicazione nativa installata in un altro dispositivo in una radice di installazione diversa con i file lnk abilitati.
- Un utente dispone di un'applicazione installata in un dispositivo ma non in un altro con i file lnk abilitati.
Importante
In questo argomento viene descritto come modificare il Registro di sistema di Windows utilizzando l'editor del Registro di sistema. La modifica errata del Registro di sistema di Windows può causare gravi problemi che potrebbero richiedere la reinstallazione di Windows. Prima di modificare il Registro di sistema, effettuare una copia di backup dei relativi file (System.dat e User.dat). Microsoft non garantisce la risoluzione di eventuali problemi a seguito della modifica del Registro di sistema. Modificare il Registro di sistema a proprio rischio.
Nell'editor del Registro di sistema Microsoft (regedit.exe) passare a HKEY_LOCAL_MACHINE \ Software \ Microsoft \ UEV \ Agent \ Configuration \ ExcludedFileTypes e rimuovere lnk dai tipi di file esclusi.
Configurare un'altra soluzione di gestione dei profili utente per l'approccio App-V
In un ambiente con stato si prevede che sia implementata una soluzione di gestione dei profili utente in grado di supportare la persistenza dei dati utente da una sessione a un'altra e da un accesso a un altro.
I requisiti della soluzione di gestione dei profili utente sono illustrati di seguito.
Per un'esperienza di accesso ottimizzata, ad esempio l'approccio App-V 5.0 per l'utente, la soluzione deve essere in grado di:
Garantire la persistenza delle seguenti integrazioni degli utenti nell'ambito del profilo utente/utente tipo
Attivare una sincronizzazione dei profili utente all'accesso (o all'avvio di un'applicazione), in modo da garantire l'applicazione di tutte le integrazioni degli utenti prima dell'inizio dell'aggiornamento di pubblicazione oppure
Collegare e scollegare un disco di profili utente o una tecnologia simile contenente le integrazioni degli utenti
Acquisire le modifiche apportate ai percorsi, che costituiscono le integrazioni degli utenti, prima della chiusura della sessione
Con App-V 5.0 quando si aggiunge un server di pubblicazione (Add-AppvPublishingServer) è possibile configurare la sincronizzazione, ad esempio l'aggiornamento durante l'accesso e/o dopo un intervallo di aggiornamento specificato. In entrambi i casi verrà creata un'attività pianificata.
Nelle versioni precedenti di App-V 5.0 entrambe le attività pianificate vengono configurate usando una procedura VBScript che avvia l'aggiornamento utente e globale. Con Pacchetto hotfix 4 per Application Virtualization 5.0 SP2 l'aggiornamento utente all'accesso viene avviato da SyncAppvPublishingServer.exe. Questa modifica è stata introdotta per fornire alle soluzioni di gestione dei profili utente un processo trigger. Questo processo ritarderà l'operazione di aggiornamento di pubblicazione per consentire alla soluzione di gestione dei profili utente di applicare le integrazioni degli utenti. Si interromperà al completamento dell'aggiornamento di pubblicazione.
Integrazioni degli utenti
Registro di sistema: HKEY_CURRENT_USER
Percorso: Software\Classes
Esclusione: Local Settings, ActivatableClasses, AppX*
Percorso: Software\Microsoft\AppV
Percorso: Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\App Paths
Percorsi di file
Radice: "Variabile di ambiente" APPDATA
Percorso: Microsoft\AppV\Client\Catalog
Radice: "Variabile di ambiente" APPDATA
Percorso: Microsoft\AppV\Client\Integration
Radice: "Variabile di ambiente" APPDATA
Percorso: Microsoft\Windows\Menu Avvio\Programmi
(Per la persistenza di tutti collegamenti desktop, virtuali e non virtuali)
Radice: “CartellaNota” {B4BFCC3A-DB2C-424C-B029-7FE99A87C641}FileMask - *.lnk
Microsoft User Experience Virtualization (UE-V)
È consigliabile inoltre usare Microsoft User Experience Virtualization (UE-V) per acquisire e centralizzare le impostazioni delle applicazioni e le impostazioni del sistema operativo Windows di un utente specifico. Queste impostazioni vengono poi applicate a diversi computer accessibili all'utente, inclusi computer desktop, laptop e sessioni VDI (Virtual Desktop Infrastructure).
Per altre informazioni, vedere Guida introduttiva a User Experience Virtualization 1.0 e Condivisione di modelli di posizione delle impostazioni con la raccolta di modelli UE-V.
Procedura dettagliata per l'esperienza utente
Viene descritta di seguito una procedura dettagliata delle operazioni con App-V e la soluzione di gestione dei profili utente con un'indicazione delle previsioni per gli utenti.
Ottimizzazione per le prestazioni | Ottimizzazione per l'archiviazione |
---|---|
Dopo l'implementazione di questo approccio nell'ambiente VDI/Host sessione Desktop remoto, al primo avvio:
Agli accessi successivi:
1 L'operazione di pubblicazione (Publish-AppVClientPackage) aggiunge voci al catalogo utente, mappa l'assegnazione all'utente, identifica l'archivio locale e termina completando gli eventuali passaggi di integrazione. |
Dopo l'implementazione di questo approccio nell'ambiente VDI/Host sessione Desktop remoto, al primo avvio:
Agli accessi successivi:
|
Risultato | Risultato |
---|---|
|
Poiché l'operazione di aggiornamento/aggiunta comporta la riconfigurazione di tutte le applicazioni virtuali nella macchina virtuale, il tempo di aggiornamento di pubblicazione richiesto a ogni accesso verrà esteso. |
Effetto sul ciclo di vita dei pacchetti
L'aggiornamento di un pacchetto è un aspetto fondamentale del relativo ciclo di vita. Per garantire che gli utenti abbiano accesso ai pacchetti di applicazioni virtuali aggiornati (pubblicati) o di cui è stato effettuato il downgrade (pubblicazione annullata) appropriati, è consigliabile aggiornare l'immagine di base in modo da riflettere queste modifiche. Per capirne il motivo, leggere la seguente sezione:
App-V 5.0 SP2 ha introdotto il concetto di stati in sospeso. In passato,
Se in passato un amministratore modificava le assegnazioni o creava una nuova versione di un pacchetto (aggiornato) e durante un aggiornamento di pubblicazione tale pacchetto era in uso, l'operazione di pubblicazione o di annullamento della pubblicazione aveva esito negativo.
Ora invece se un pacchetto è in uso, l'operazione viene sospesa. Le operazioni di pubblicazione e annullamento della pubblicazione vengono elaborate al riavvio del servizio o in caso di invio di un altro comando di pubblicazione o annullamento della pubblicazione. In quest'ultimo caso, se l'applicazione virtuale è in uso, rimarrà in uno stato sospeso. Per i pacchetti pubblicati a livello globale è necessario spesso un riavvio (o riavvio del servizio).
In un ambiente non persistente è improbabile che queste operazioni in sospeso vengano elaborate. Le operazioni in sospeso, ad esempio le attività, vengono acquisite in HKEY_CURRENT_USER \ Software \ Microsoft \ AppV \ Client \ PendingTasks. Benché questo percorso sia persistente grazie all'uso della soluzione di gestione dei profili utente, non verrà elaborato se non viene applicato all'ambiente prima dell'accesso.
Miglioramento dell'esperienza VDI mediante ottimizzazione delle prestazioni
Nella sezione riportata di seguito sono contenuti elenchi con informazioni sulla documentazione Microsoft e i download che possono rivelarsi utili per l'ottimizzazione delle prestazioni dell'ambiente.
Blog e script .NET NGEN (consigliati)
Informazioni sulla tecnologia NGEN
Windows Server e ruoli del server
Linee guida di ottimizzazione delle prestazioni del server per
Ruoli del server
Linee guida per l'ottimizzazione delle prestazioni di client Windows (sistema operativo guest)
Script di ottimizzazione: (fornito dal supporto tecnico Microsoft)
Script di ottimizzazione: (fornito dal supporto tecnico Microsoft)
Passaggi di sequenziazione per l'ottimizzazione dei pacchetti per le prestazioni di pubblicazione
App-V 5.0 e App-V 5.0 SP2 rappresentano un valore aggiunto significativo nelle versioni corrispondenti. Alcune funzionalità favoriscono nuovi scenari o abilitano nuovi scenari di distribuzione di utenti. Le seguenti funzionalità possono influire sulle prestazioni delle operazioni di pubblicazione e avvio.
Passaggio | Considerazioni | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|---|
Nessun blocco di funzionalità primarie |
Nessun blocco di funzionalità primarie significa che l'applicazione si avvierà immediatamente e sarà attivo lo stato degli errori di flusso (l'applicazione richiede file, DLL e deve attraversare la rete) durante l'avvio. In caso di limitazioni di rete, il blocco di funzionalità primarie effettuerà le seguenti operazioni:
|
L'attivazione dello stato di errore di flusso riduce i tempi di avvio. |
I pacchetti di applicazioni virtuali con il blocco di funzionalità primarie configurato dovranno essere sottoposti di nuovo a sequenziazione. |
Rimozione del blocco di funzionalità primarie
Per la rimozione del blocco di funzionalità primarie non è necessario il programma di installazione dell'applicazione originale. Dopo aver effettuato i seguenti passaggi, è consigliabile ripristinare uno snapshot pulizia nel computer in cui è in esecuzione il Sequencer.
Interfaccia utente del Sequencer - Crea nuovo pacchetto di applicazione virtuale.
Eseguire i passaggi di sequenziazione fino a Personalizza -> Streaming.
Nel passaggio Streaming non selezionare l'opzione di ottimizzazione del pacchetto per la distribuzionetramite una rete lenta o non affidabile.
Se lo si desidera, passare a Sistema operativo di destinazione.
Modificare un pacchetto di applicazioni virtuali esistente
Eseguire i passaggi di sequenziazione fino a Streaming.
Non selezionare l'opzione di ottimizzazione del pacchetto per la distribuzionetramite una rete lenta o non affidabile.
Passare a Crea pacchetto.
PowerShell - Aggiornare un pacchetto di applicazioni virtuali esistente.
Aprire una sessione di PowerShell con privilegi elevati.
Digitare Import-module appvSequencer.
Update-AppvSequencerPackage - AppvPackageFilePath
"C:\Packages\MyPackage.appv" -Installer
"C:\PackageInstall\PackageUpgrade.exe empty.exe" -OutputPath
"C:\UpgradedPackages"
Nota
Questo cmdlet richiede un file eseguibile (exe) o un file batch (bat). È necessario fornire un file eseguibile o batch vuoto (non esegue alcuna azione).
Passaggio | Considerazioni | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|---|
Installazione SxS non supportata in fase di pubblicazione (preinstallare gli assembly SxS) |
I pacchetti di applicazioni virtuali non devono essere sottoposti di nuovo a sequenziazione. Gli assembly SxS possono rimanere nel pacchetto di applicazioni virtuali. |
Le dipendenze degli assembly SxS non verranno installate al momento della pubblicazione. |
Le dipendenze degli assembly SxS devono essere preinstallate. |
Creazione di un nuovo pacchetto di applicazioni virtuali nel Sequencer
Se durante il monitoraggio del Sequencer viene installato un assembly SxS (ad esempio Runtime VC++) nell'ambito dell'installazione di un'applicazione, tale assembly verrà automaticamente rilevato e incluso nel pacchetto. L'amministratore riceverà una notifica e potrà escludere l'assembly SxS.
Lato client:
Quando si pubblica un pacchetto di applicazioni virtuali, il client App-V 5.0 SP2 rileva se è già installata una dipendenza SxS obbligatoria. Se la dipendenza non è disponibile nel computer ed è inclusa nel pacchetto, verrà avviata un'installazione tradizionale dell'assembly SxS tramite Windows Installer (msi). Come indicato precedentemente, è sufficiente installare la dipendenza nel computer in cui viene eseguito il client per evitare che venga eseguita un'installazione tramite Windows Installer (msi).
Passaggio | Considerazioni | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|---|
Usare in modo selettivo file di configurazione dinamica |
Il client App-V 5.0 deve analizzare ed elaborare questi file di configurazione dinamica. Valutarne le dimensioni e la complessità (esecuzione di script, inclusioni/esclusioni VREG). È possibile che molti pacchetti di applicazioni virtuali includano già file di configurazione dinamica specifici dell'utente o del computer. |
I tempi di pubblicazione miglioreranno se questi file vengono usati in modo selettivo o non vengono usati affatto. |
I pacchetti di applicazioni virtuali dovrebbero essere riconfigurati singolarmente o tramite la console di gestione di App-V per rimuovere i file di configurazione dinamica associati. |
Disabilitazione di una configurazione dinamica tramite Powershell
Per i pacchetti già pubblicati, è possibile usare
Set-AppVClientPackage –Name Myapp –Path c:\Packages\Apps\MyApp.appv
senza il parametro-DynamicDeploymentConfiguration
Analogamente, per l'aggiunta di nuovi pacchetti tramite
Add-AppVClientPackage –Path c:\Packages\Apps\MyApp.appv
, non usare il parametro-DynamicDeploymentConfiguration
Per la documentazione su come applicare una configurazione dinamica, vedere:
Come applicare il file di configurazione dell'utente tramite PowerShell
Come applicare il file di configurazione della distribuzione tramite PowerShell
Passaggio | Considerazioni | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|---|
Tenere conto dell'esecuzione di script sincroni durante il ciclo di vita di un pacchetto. |
Se nel pacchetto è incorporato materiale aggiuntivo relativo a script, l'operazione di aggiunta (Powershell) può rallentare in modo significativo. L'esecuzione di script durante l'avvio di applicazioni virtuali (StartVirtualEnvironment, StartProcess) e/o attività di aggiunta/pubblicazione avrà effetto sulle prestazioni percepite durante una o più di queste operazioni del ciclo di vita. |
L'uso di script asincroni (non bloccanti) garantirà il corretto completamento delle operazioni del ciclo di vita. |
Questo passaggio richiede una conoscenza approfondita di tutti i pacchetti di applicazioni virtuali contenenti materiale aggiuntivo relativo a script a cui sono associati file di configurazione dinamica e che usano come riferimento ed eseguono script in modo sincrono. |
Rimuovere dal pacchetto i caratteri virtuali estranei. |
Nella maggior parte delle applicazioni esaminate dal team del prodotto App-V è contenuto un numero ridotto di tipi di carattere, generalmente meno di 20. |
I caratteri virtuali influiscono sulle prestazioni dell'aggiornamento di pubblicazione. |
I caratteri desiderati dovranno essere abilitati/installati in modo nativo. Per informazioni, vedere le istruzioni relative all'installazione o alla disinstallazione di tipi di carattere. |
Determinazione dei caratteri virtuali presenti nel pacchetto
Creare una copia del pacchetto.
Ridenominare Package_copy.appv in Package_copy.zip
Aprire il file AppxManifest.xml e individuare la seguente sezione:
<appv:Extension Category="AppV.Fonts">
<appv:Fonts>
<appv:Font Path="[{Fonts}]\private\CalibriL.ttf" DelayLoad="true"></appv:Font>
Nota
Se sono presenti caratteri contrassegnati con DelayLoad, considerare che non avranno impatto al primo avvio.
</appv:Fonts>
Esclusione di caratteri virtuali dal pacchetto
Usare il file di configurazione dinamica più appropriato per l'ambito dell'utente, ad esempio la configurazione della distribuzione per tutti gli utenti del computer oppure la configurazione per uno o più utenti specifici.
- Disabilitare i caratteri con la configurazione della distribuzione o degli utenti.
Fonts
-->
<Fonts Enabled="false" />
<!--
Terminologia usata nelle linee guida sulle prestazioni di App-V 5.0
Per la descrizione delle azioni e dei concetti relativi all'ottimizzazione delle prestazioni di App-V 5.0 vengono usati i seguenti termini.
Complessità: una o più caratteristiche dei pacchetti che possono influire sulle prestazioni durante la preconfigurazione (Add-AppvClientPackage) o l'integrazione (Publish-AppvClientPackage). Tra queste caratteristiche sono inclusi ad esempio la dimensione del manifesto, il numero di caratteri virtuali e il numero di file.
Annullare l'integrazione: rimuovere le integrazioni degli utenti.
Reintegrare: applicare le integrazioni degli utenti.
Non persistente, in pool: creare un computer in cui viene eseguito un ambiente virtuale ogni volta che viene eseguito l'accesso.
Persistente, personale: computer in cui viene eseguito un ambiente virtuale che viene mantenuto a ogni accesso.
Con stato: in questo documento indica integrazioni degli utenti persistenti tra le sessioni e uso di una tecnologia di gestione dell'ambiente utente insieme a un ambiente Host sessione Desktop remoto o VDI non persistente.
Senza stato: scenario in cui lo stato degli utenti non è persistente tra le sessioni.
Trigger (o trigger di azioni native): la soluzione di gestione dei profili utente usa questi tipi di trigger per avviare le operazioni di monitoraggio o sincronizzazione.
Esperienza utente: nel contesto di App-V 5.0 indica la somma delle seguenti parti:
Dal punto in cui gli utenti eseguono l'accesso al momento in cui sono in grado di modificare il desktop.
Dal punto in cui è possibile interagire con il desktop all'inizio di un aggiornamento di pubblicazione (in PowerShell, sincronizzazione) quando si usa l'intera infrastruttura di server App-V 5.0. Nelle istanze autonome corrisponde al momento in cui vengono avviati i comandi Add-AppVClientPackage e Publish-AppVClientPackage Powershell.
Dall'inizio al completamento dell'aggiornamento di pubblicazione. Nelle istanze autonome indica dalla prima all'ultima applicazione virtuale pubblicata.
Dal punto in cui l'applicazione virtuale è disponibile per l'avvio da un collegamento. In alternativa, corrisponde al momento a partire dal quale viene registrata l'associazione del tipo di file e in cui verrà avviata un'applicazione virtuale specificata.
Gestione dei profili utente: approccio controllato e strutturato per la gestione dei componenti utente associati all'ambiente, ad esempio i profili utente,la gestione delle preferenze e dei criteri, nonché il controllo e la distribuzione delle applicazioni. È possibile usare soluzioni di scripting o di terze parti per configurare l'ambiente in base alle esigenze.
Come inviare suggerimenti per App-V?
Aggiungere o votare i suggerimenti qui. Per problemi relativi ad App-V, usare il forum di TechNet su App-V.
Vedere anche
Concetti
Manuale dell'amministratore di Microsoft Application Virtualization 5.0
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