Informazioni sull'impatto sulle prestazioni di un numero elevato di elementi e delle visualizzazioni con restrizioni
Ultima modifica dell'argomento: 2009-01-14
In questo argomento vengono fornite informazioni che sono di aiuto per comprendere, diagnosticare e risolvere problemi relativi alle prestazioni di Microsoft Exchange Server 2007, dovuti alla presenza di un numero elevato di elementi nelle cartelle di percorsi critici e alle richieste di visualizzazioni con restrizioni quando si utilizza Microsoft Office Outlook in modalità in linea, Outlook in modalità cache con accesso delegati e Outlook Web Access. Le cartelle di percorsi critici sono le cartelle Calendario, Contatti, Posta in arrivo e Posta inviata. Le visualizzazioni con restrizioni sono visualizzazioni dei dati che limitano le informazioni in base a criteri di ricerca e che consentono di visualizzazione solo un sottoinsieme degli elementi in una cartella. I problemi di prestazioni legati a queste situazioni sono spesso correlati e possono diventare percepibili agli utenti finali sotto forma di un rallentamento dell'accesso client. È sufficiente che un numero relativamente piccolo di utenti disponga di un numero elevato di elementi nelle cartelle dei percorsi critici per provocare problemi di prestazioni che vengono percepiti a livello dell'intera organizzazione di Exchange.
Con Exchange Server 2003 il numero massimo consigliato di elementi per cartella era di 5.000. In Exchange 2007, i miglioramenti nell'I/O, la dimensione più grande del file di paging e l'aumento della cache consentono di aumentare il numero massimo di elementi. Se l'hardware dispone di un'architettura appropriata, è possibile mantenere un'esperienza utente accettabile anche in presenza di un massimo di 20.000 elementi.
Nota
Un'esperienza utente accettabile per le operazioni comuni significa una risposta di 100 millisecondi dal clic all'azione. Per operazioni eseguite raramente, come creare un nuovo ordinamento o selezionare una cartella per la prima volta, sono considerati accettabili tempi di risposta non superiori al minuto.
I valori massimi suggeriti variano se dei programmi di terze parti accedono alle cassette postali dell'utente. Per programmi di terze parti si intendono i seguenti programmi o programmi simili:
Componenti aggiuntivi di Outlook
Archiviazione della posta elettronica
Programmi antivirus
Dispositivi mobili
Sistema di caselle vocali
Altri programmi o componenti aggiuntivi di Outlook in grado di creare visualizzazioni o cartelle di ricerca aggiuntive
In questo scenario il numero di elementi consentito deve essere determinato sulla base del carico complessivo del server e del modo in cui esso elabora ogni richiesta inviata da un determinato programma di terze parti.
Il valore massimo consigliato dipende inoltre dalla capacità delle prestazioni dell'ambiente Exchange considerato. Le scelte hardware specifiche possono risultare in valori massimi inferiori. In genere è consigliabile mantenere nelle cartelle Posta in arrivo e Posta inviata un numero di elementi inferiore a 20.000 e nelle cartelle Contatti e Calendario un numero inferiore a 5.000. Anche mantenendo il numero di elementi sotto ai valori massimi consigliati, determinate operazioni potrebbero richiedere una quantità di tempo considerevole (in genere circa un minuto). Queste operazioni includono azioni di nuovo ordinamento e la selezione di una cartella per la prima volta. La prima volta che si attiva una visualizzazione di una cartella può richiedere anche una quantità di tempo maggiore per la generazione della visualizzazione. Un numero elevato di elementi presenti nelle cartelle dei percorsi critici influisce negativamente sulle prestazioni del server perché si tratta delle cartelle di una cassetta postale utente alle quali viene effettuato l'accesso con maggiore frequenza. Altre cartelle, in particolare le cartelle personalizzate create dagli utenti finali, possono gestire un numero elevato di elementi senza compromettere l'esperienza utente, in quanto l'accesso a tali cartelle avviene con meno frequenza. È opportuno tenere presente che, sebbene l'effetto di tali cartelle sulle prestazioni sia minore, un numero elevato di elementi presenti in queste cartelle può comunque provocare problemi intermittenti relativi alle prestazioni se il numero di tali cartelle aumenta e se aumenta il numero di utenti attivi sul server.
Importante
La prima volta che si attiva una visualizzazione di una cartella può richiedere anche una quantità di tempo maggiore per la generazione della visualizzazione. Pertanto le operazioni di spostamento delle cassette postali risulterà in un rallentamento delle prestazioni durante la prima visualizzazione per tutte le cartelle che contengono un numero elevato di elementi. Questo può dare luogo a problemi intermittenti di prestazioni quando gli utenti che sono stati spostati su nuovi server accedono alle cartelle e ricreano le rispettive visualizzazioni. Il problema può essere attenuato seguendo le procedure operative consigliate per lo spostamento delle cassette postali, dividendo gli spostamenti tra più server e riducendo il numero di cassette postali spostate contemporaneamente sullo stesso server.
Quando si considera il numero massimo di elementi consentiti per l'organizzazione, occorre tenere presente che in realtà non esiste un limite massimo dopo il quale si verificano problemi di prestazioni: le prestazioni si riducono progressivamente man mano che il numero di elementi aumenta. I limiti citati non sono hardcoded e si tratta di numeri basati sui test e sull'analisi del codice. Con l'aumento del numero di elementi, le prestazioni possono peggiorare fino a raggiungere un livello percepibile da parte degli utenti. Il livello di prestazioni accettabile per gli utenti nell'ambiente stabilirà il numero massimo di elementi consigliato per tale ambiente.
Non vi sono limitazioni inerenti per quanto riguarda la dimensione delle singole cassette postali. I fattori principali che limitano la dimensione di una cassetta postale sono i seguenti: lo spazio disponibile su disco, i tempi di backup e di ripristino, i contratti di servizio (SLA, Service Level Agreements) e le prestazioni di Outlook. Per prestazioni di Outlook si intendono specificamente le latenze percepite dall'utente finale.
Informazioni sull'impatto delle scelte hardware sulle prestazioni
Sebbene si tratti di aspetti evidenti, è il caso di sottolineare quanto segue: se l'hardware dell'organizzazione non è appropriatamente dimensionato, è possibile che l'utente percepisca problemi di prestazioni anche in presenza di un numero inferiore di elementi nelle cartelle critiche. In modalità in linea, i requisiti di I/O di un sistema aumentano man mano che aumenta il numero di elementi presenti nelle cassette postali. Le latenze dei dischi rappresentano una delle più importanti considerazioni relative all'hardware quando si valutano le prestazioni dell'hardware in presenza di un numero elevato di elementi nelle cartelle. Per garantire un'esperienza utente ottimale, assicurarsi che le latenze dei dischi siano ridotte (20 millisecondi o meno), anche durante i picchi di utilizzo del server.
Per illustrare come le latenze dei dischi possono sommarsi e influire sulle prestazioni del server, si consideri il seguente esempio. Quando si effettua la richiesta di una visualizzazione, la richiesta dei dati non viene eseguita come operazione di massa, bensì sotto forma di richieste individuali e serializzate dal disco. Ad esempio, se un plug-in restituisce una visualizzazione contenente 1000 elementi, l'Archivio di Exchange probabilmente effettuerà circa 200 richieste separate per i dati (supponendo che per ogni richiesta vengano recuperati circa 5 messaggi). A 20 millisecondi, si tratta di un ritardo di 4 secondi solo per quanto riguarda il sottosistema dei dischi. Si consideri l'aumento dell'impatto sulle prestazioni se la latenza del disco aumenta a 50 o a 100 millisecondi. Il problema si complica ulteriormente se sono presenti più plug-in che effettuano richieste analoghe. In queste situazioni gli utenti potrebbero riscontrare che Outlook si blocca frequentemente.
Per ulteriori informazioni sui consigli per il dimensionamento dei server al fine di garantire prestazioni ottimali con 2007, vedere Pianificazione dell'architettura del server e dell'archiviazione.
Informazioni sulla possibile necessità di un tempo di elaborazione più lungo
Quando si considera l'impatto della presenza di un numero elevato di elementi e delle richieste di visualizzazioni con restrizioni sulle prestazioni di elaborazione del server, occorre essere al corrente dei processi sottostanti e di come il numero elevato di elementi e le richieste di visualizzazioni con restrizioni siano correlati a tali processi.
I contenuti delle cartelle sono archiviati in una tabella nel database dell'Archivio informazioni. Man mano che aumenta il numero di elementi, aumenta parallelamente la complessità dell'archiviazione. Il meccanismo di archiviazione per l'Archivio di Exchange è costituito dall'Extensible Storage Engine (ESE). Per archiviare i record, in ESE vengono utilizzate strutture di dati ad albero B+. Con l'aumentare del numero di record, aumenta anche il numero potenziale di richieste I/O disco necessarie per individuare le informazioni e attraversare l'albero B+. Per ulteriori informazioni, vedere Architettura Extensible Storage Engine.
Inoltre, con l'aumentare del numero di elementi si riduce enormemente la possibilità che i dati richiesti vengano individuati in posizioni fisicamente adiacenti sul disco rigido. Pertanto si rende necessario un maggior numero di richieste I/O.
La creazione di visualizzazioni con restrizioni richiede l'elaborazione da parte del server di Exchange.
Esistono due modi di filtrare i messaggi in MAPI:
- Cartelle ricerche
Una cartella ricerche assomiglia a una tipica cartella MAPI. A posto dei messaggi una cartella ricerche contiene invece solo collegamenti a messaggi ospitati in altre cartelle. Tali messaggi soddisfano delle restrizioni specifiche. |
Restrizioni
È possibile creare una restrizione chiamando il metodo IMAPITable::Restrict in una tabella MAPI. La tabella che ne risulta visualizza solo gli elementi che corrispondono alla restrizione specificata. Una tabella di contenuti con restrizioni visualizza solo messaggi contenuti in una sola cartella. Questo tipo di restrizione può talvolta essere confuso con la struttura definita in MAPI che descrive i criteri di filtro per una cartella ricerche. Questo tipo di struttura definita in MAPI è nota anch'essa con il termine "restrizione".
Le cartelle ricerche e le restrizioni richiedono una ulteriore elaborazione. Per fare un esempio, creare una cartella ricerche e compilarla con gli elementi che corrispondono ai criteri di ricerca dell'utente. Il processo richiede che venga esaminato ogni elemento presente nella cartella per determinare se deve essere inserito nella cartella ricerche. Pertanto, se una cartella contiene numerosi elementi, è necessario più tempo per creare la visualizzazione. Queste cartelle ricerche vengono archiviate come SearchFID sotto ogni cartella in cui è stata originata la ricerca. Per impostazione predefinita, dopo che è stata compilata, la cartella può esistere fino a 40 giorni.
La presenza di visualizzazioni con restrizioni influisce sulla velocità con cui è possibile modificare gli elementi presenti in una cartella. Quando una cartella ricerche è associata a una cartella, è necessaria una maggiore quantità di elaborazione quando vengono aggiunti, eliminati o aggiornati elementi nell'altra cartella. Tale comportamento è dovuto al fatto che è necessario determinare se la cartella ricerche deve essere aggiornata o meno. Quando si creano numerose cartelle ricerche, ogni modifica apportata a una cartella deve essere valutata mediante un confronto con tutte le altre cartelle ricerche per determinare se queste devono essere aggiornate.
Se alla visualizzazione di una cartella in Outlook vengono aggiunte ulteriori proprietà non standard, potrebbero essere necessarie ulteriori chiamate di procedura remota (RPC, Remote Procedure Calls) per recuperare le proprietà non standard dall'Archivio di Exchange. Se una cartella contiene numerosi elementi, è necessario un numero maggiore di sequenze di andata e ritorno per recuperare i dati dal server Exchange.
Quando si tenta di visualizzare una cartella Calendario, in Outlook vengono individuati tutti gli appuntamenti che rientrano nell'intervallo di date specificato. Tale operazione richiede almeno due richieste di elaborazione. La prima richiesta è per ottenere tutti gli appuntamenti statici presenti nell'intervallo di date specificato. La seconda richiesta è per individuare gli appuntamenti ricorrenti presenti nell'intervallo di date specificato. Il tempo necessario per elaborare la seconda richiesta è proporzionale al numero di elementi contenuti nella cartella Calendario. Tale comportamento si verifica perché in Outlook viene effettuata la richiesta di tutti gli appuntamenti ricorrenti. Una volta ricevuto l'elenco di appuntamenti ricorrenti, ogni appuntamento ricorrente deve essere esaminato per determinare se rientra nell'intervallo di date specificato. Se il Calendario contiene numerosi elementi, occorre più tempo per elaborare queste richieste.
Informazioni relative all'impatto sulle prestazioni del numero di elementi rispetto alla dimensione della cassetta postale
È opportuno tenere presente che la maggioranza dei problemi relativi alle prestazioni non sono dovuti a una dimensione grande della cassetta postale (per grande si intende una dimensione superiore a 2 GB), bensì al numero di elementi presenti nella cartella o nelle cartelle alle quali il server effettua l'accesso. La presenza di un numero elevato di elementi in una cartella influisce negativamente sulle prestazioni perché le operazioni eseguite in tali cartelle richiedono più tempo. In particolare, le prestazioni sono fortemente influenzate dal numero di elementi presenti nelle cartelle dei percorsi critici: Calendario, Contatti, Posta in arrivo e Posta inviata. Per ulteriori informazioni su come implementare cassette postali di grandi dimensioni, vedere il White Paper: Planning for Large Mailboxes with Exchange 2007 .
Le operazioni che dipendono dal numero di elementi presenti nella cartella includono l'aggiunta di una nuova colonna alla visualizzazione, l'ordinamento di una nuova colonna, le ricerche e la restituzione dei risultati delle ricerche. Molti plug-in di Outlook eseguono ordinamenti o ricerche mentre sono in esecuzione e tali richieste possono sovrapporsi ad altre richieste MAPI di Outlook. Il risultato è un peggioramento dell'esperienza utente.
Se si lavora in modalità cache (si tratta della modalità predefinita per Outlook 2003 e versioni successive), le prestazioni del client potrebbero diventare problematiche man mano che aumenta il numero di elementi in una cartella. Un consiglio è mantenere deframmentati i file OST (la cache di dati locale). A tale scopo è possibile utilizzare lo strumento SysInternals Contig di Windows. Per scaricare la versione più recente di Contig, vedere Contig v1.55 .
Oltre al numero di elementi presenti nelle cartelle dei percorsi critici, vi sono ulteriori fattori che influenzano l'esperienza Outlook e che sono a loro volta aggravati dalla presenza di un numero elevato di elementi. Un esempio è costituito dal numero di altre applicazioni MAPI o plug-in di Outlook in esecuzione sul computer dell'utente. Tutte le richieste MAPI richiedono un tempo di elaborazione con emsmdb32.dll. Se nel computer dell'utente sono presenti numerosi plug-in che effettuano richieste, il funzionamento di Outlook sarà più lento e l'impatto sul server potrebbe aumentare. Inoltre potrebbe esercitare un impatto anche la complessità dell'azione richiesta. Ad esempio, contrassegnare tutti gli elementi in una cartella come Letti richiederà molto più tempo rispetto a quando si contrassegna un solo elemento. Altre azioni che potrebbero richiedere tempi più lunghi sono il recupero delle informazioni sulla disponibilità di un numero elevato di utenti per una convocazione di riunione oppure l'esecuzione di una ricerca in più cartelle. Se gli utenti eseguono spesso azioni complesse, eseguono numerosi plug-in di Outlook o fanno un uso intenso delle cartelle Contatti e Calendario, aumenta notevolmente la probabilità che si verifichi un calo delle prestazioni dovuto alla presenza di un numero elevato di elementi nelle cartelle.
Informazioni sulle visualizzazioni con restrizioni (restrizioni MAPI)
MAPI rappresenta i dati tipicamente in forma tabellare. Esiste una tabella che viene presentata al client quando quest'ultimo richiede un elenco di provider, esiste una tabella per le cartelle, per i contenuti delle cartelle, per gli allegati e altro. Ogni tabella è composta da colonne. Ogni colonna costituisce una proprietà MAPI diversa che rappresenta attributi quali il mittente, l'oggetto e l'ora del recapito. Ogni riga rappresenta un elemento specifico. Per una tabella relativa al contenuto di una cartella, ogni riga rappresenta un messaggio. Le azioni dei client su queste tabelle sono rappresentate da attività come, ad esempio, l'ordinamento dei dati. Il client può cercare nella tabella una determinata riga che corrisponde ai criteri specificati. Questa operazione è nota con il termine di FindRow(). Il client può anche richiedere che nella tabella vengano inclusi solo elementi che soddisfano determinati criteri. Un esempio sarebbe l'inclusione solo degli elementi creati in un giorno specifico. Questo è noto con il termine "restrizione". La risultante tabella dei contenuti della cartella conterrebbe soltanto gli elementi della tabella che soddisfano i criteri specificati. Le restrizioni vengono utilizzate quando si prevede che il client richiederà spesso la stessa rappresentazione dei dati.
Impatto delle visualizzazioni con restrizioni sulle prestazioni
Per comprendere le implicazioni degli effetti delle restrizioni sulle prestazioni, è necessario considerare come l'Archivio informazioni archivia di fatto i dati richiesti da un client MAPI e come interpreta richieste quali FindRow e Restrict. All'interno dello schema di archiviazione dell'archivio sono presenti varie tabelle che rappresentano collettivamente oggetti quali cassette postali, cartelle, contenuti di cartelle e messaggi.
Quando un client richiede un elenco dei contenuti di una cartella, la richiesta viene mappata a una cartella speciale nota come tabella MessageFolder (MsgFolder). Ogni cartella creata nel sistema dispone di una tabella separata di cartelle dei messaggi. Lo scopo della tabella MsgFolder è di mappare una cartella ai relativi contenuti.
Per gestire le aspettative di una chiamata Restrict call (richiesta frequente degli stessi dati) viene creata una nuova cartella speciale (e la corrispondente tabella MsgFolder) nota come cartella ricerche con restrizioni. Questa cartella è collegata alla cartella originale e tra queste due cartelle esiste una relazione logica. Alla cartella ricerche viene applicata una condizione in modo che essa possa includere solo elementi che soddisfano i criteri specificati tramite la restrizione. In questa cartella ricerche è presente un collegamento a ritroso alla riga originale nella tabella MsgFolder per ciascun messaggio nella tabella MsgFolder che soddisfa i criteri della restrizione.
Il problema di prestazioni riscontrato con questo comportamento è costituito dal tempo necessario per gestire l'aggiornamento di ciascuna cartella ricerche. Quando viene apportata una modifica alla cartella originale, la modifica viene confrontata con ogni cartella ricerche con restrizioni associata alla cartella in questione, per determinare se devono essere aggiornate anche le cartelle delle ricerche con restrizioni. L'impatto di questa operazione è più grande se esistono più cartelle ricerche per una o per molte cartelle. Il secondo problema riscontrato è la creazione delle cartelle ricerche con restrizioni. La creazione di una cartella ricerche con restrizioni richiede un passaggio completo alla cartella originale per estrarre singoli elementi che devono essere collegati alla cartella ricerche con restrizioni. Se questo processo si verifica come risultato diretto di un'azione del client, il ritardo può essere percepito dall'utente come un blocco dell'applicazione oppure può essere visualizzata la finestra popup RPC di Outlook con la notifica che l'elaborazione di una richiesta sta richiedendo molto tempo. Il tempo necessario per creare la cartella ricerche con restrizioni è proporzionale al numero di elementi contenuti nella cartella normale. Con l'aumentare del numero di elementi in una cartella si riduce enormemente la probabilità che tali elementi vengano individuati su settori adiacenti del disco. Questo risulta in un notevole aumento dell'I/O casuale del disco quando vengono soddisfatte richieste di visualizzazioni con restrizioni di cartelle contenenti un numero elevato di elementi. Man mano che aumentano le richieste di visualizzazioni con restrizioni per cartelle contenenti un numero elevato di elementi, l'aumento dell'impatto I/O verrà percepito da tutti gli utenti che accedono alle risorse sul server.
In Exchange 2000 Server, Exchange Server 2003 ed Exchange Server 2007 è consentito un numero massimo di cartelle ricerche per cartella. Il numero massimo predefinito è 11 e il ciclo di vita predefinito di una cartella ricerche è 40 giorni.
Le cartelle ricerche con restrizioni vengono elaborate secondo il criterio FIFO (first-in first-out). Se una cartella dispone già di 11 cartelle ricerche con restrizioni associate e viene effettuata una nuova ricerca, l'elenco delle cartelle ricerche viene valutato utilizzando l'ultima volta che la restrizione è stata effettivamente usata. Ciò significa che la cartella ricerche con restrizioni meno utilizzata viene rimossa per consentire l'elaborazione della nuova richiesta. Come menzionato in precedenza, ciò richiede il passaggio completo della normale tabella MsgFolder e, se questo viene eseguito come azione diretta da parte del client, quest'ultimo potrebbe percepire un calo di prestazioni mentre la tabella viene generata e presentata al client. Pertanto, è possibile che su base giornaliera o settimanale vengano richieste più di 12 cartelle ricerche con restrizioni. Ciò risulta in una restrizione del client che attualmente non dispone di una cartella ricerche corrispondente. A sua volta, questo ha come conseguenza l'eliminazione e la creazione di nuove cartelle ricerche con restrizioni al momento della richiesta del client. Tutte queste richieste vengono elaborate serialmente. Questo significa che se vi sono numerosi utenti che dispongono di cartelle contenenti un numero elevato di elementi e per le quali vengono richieste spesso visualizzazioni con restrizioni, tali richieste potrebbero essere accodate. Il risultato sarà un rallentamento complessivo percepito da tutti gli utenti che accedono ai dati della cassetta postale ospitati nel server. È necessario comprendere che questo ha un effetto maggiore rispetto a utenti che accedono semplicemente alle proprie cassette postali. Ad esempio, il rallentamento verrà percepito anche da utenti su altri server i quali accedono ai dati di calendario archiviati nel server.
Importante
L'installazione di ulteriori impostazioni internazionali sul lato client può creare un numero ancora più grande di visualizzazioni per gli utenti di Outlook Web Access e Outlook in modalità in linea.
Visualizzazioni con restrizioni e calendari condivisi
Quando si visualizza il Calendario, la cartella Contatti e così via di un altro utente, potrebbero verificarsi dei ritardi prima che la cartella possa essere visualizzata. Una volta visualizzata la cartella, passare a una schermata diversa e tornare alla visualizzazione della cartella sono operazioni relativamente rapide. Tuttavia, dopo un certo intervallo di tempo, l'accesso alla cartella diventerà più lento. Il ritardo sarà particolarmente lungo se il numero di elementi contenuti nella cartella Calendario supera 5000.
Quando si accede con Outlook alle cartelle di un altro utente, viene applicata una visualizzazione con restrizioni che non consente di visualizzare gli elementi privati dell'utente.
Applicando una visualizzazione a una cartella si creano cartelle ricerche nell'archivio. Quando viene creata una cartella ricerche, essa viene memorizzata nella cache per essere utilizzata in un momento successivo. Se un utente tenta di creare una cartella ricerche già esistente, viene utilizzata la cartella memorizzata nella cache, il che consente di velocizzare notevolmente le visualizzazioni future.
Per impostazione predefinita, in Exchange non vengono memorizzate nella cache tutte le cartelle in modo illimitato. La memorizzazione nella cache di un numero eccessivo di cartelle provocherebbe infatti ritardi sul lato server associati all'aggiornamento delle cartelle ricerche. Al contrario, se non viene copiato nella cache un numero sufficiente di cartelle ricerche, si verificherebbe un problema analogo in quanto, in questo caso, sarebbe necessario generare e aggiornare le cartelle ricerche.
Per illustrare il problema, si consideri lo scenario in cui un server Exchange è stato configurato per mantenere 11 cartelle ricerche (visualizzazioni) per cartella. Supponiamo che l'utente Frank disponga di una cartella Calendario che egli condivide con altri 15 utenti. L'utente Sally accede alla cartella e nota un ritardo mentre viene generata la sua cartella ricerche. Una volta generata la cartella, l'accesso è rapido. Quindi Sally non visualizza la cartella per un giorno e nel frattempo vi accedono altri 11 utenti. Per ognuno di questi utenti verrà generata una cartella ricerche. Poiché vengono memorizzate nella cache soltanto 11 cartelle ricerche, quando il dodicesimo utente accede alla cartella, la cartella ricerche generata da Sally verrà eliminata. Pertanto, la prossima volta che accede alla cartella, Sally dovrà attendere che in Exchange venga generata la sua cartella ricerche.
Si supponga che, invece, il server contenente la cassetta postale di Frank sia stato impostato per memorizzare 20 visualizzazioni nella cache. In questo caso Sally e gli altri 14 utenti possono tutti accedere alla cartella Calendario di Frank e verranno create solo 15 cartelle ricerche. Poiché 15 è inferiore a 20, non sarà mai necessario eliminare una visualizzazione. Di conseguenza, dopo il primo accesso in cui viene creata la cartella ricerche, l'accesso risulterà rapido per tutti gli utenti.
Il numero predefinito di cartelle ricerche memorizzate nella cache è 11. Questa configurazione viene impostata a livello di database. Il valore configurato può essere visualizzato utilizzando ADSIEdit. Utilizza ADSIEdit per visualizzare l'oggetto archivio e quindi esaminare l'attributo msExchMaxCachedViews. Il nome distinto è il seguente:
CN=Database, CN=Storage Group,CN=InformationStore,CN=Server NAME,CN=Servers,CN=AG Name,CN=Administrative Groups,CN=Orgname,CN=Microsoft Exchange,CN=Services,CN=Configuration,DC=Contoso,DC=com.
In alcuni casi, la modifica per impostare un valore superiore a 11 può essere utile per ottimizzare l'impatto delle prestazioni su un ambiente.
Importante
Il valore dell'attributo msExchMaxCachedViews non deve mai essere superiore a 50.
Importante
Se nell'ambiente si dispone di Outlook 2003 RTM, assicurarsi che venga distribuito Service Pack 1 o una versione successiva per risolvere un problema noto relativo a prestazioni lente quando si lavora con calendari condivisi.