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Considerazioni relative alla protezione degli schemi con annotazioni (SQLXML 4.0)

Di seguito sono riportate alcune linee guida relative alla protezione quando si utilizzano gli schemi con annotazioni.

  • Evitare di utilizzare il mapping predefinito negli schemi di mapping. Il mapping predefinito, infatti, espone le informazioni del database (nomi di tabella e di colonna) nel documento XML risultante in quanto, per impostazione predefinita, i nomi di elemento vengono mappati ai nomi di tabella e i nomi di attributo vengono mappati ai nomi di colonna. Pertanto, qualsiasi utente che visualizza il documento XML può accedere anche alle informazioni su tabelle e colonne nel database, ponendo un problema di protezione potenziale. Per evitare questo rischio, specificare nomi di elementi e di attributi arbitrari nello schema e utilizzare le annotazioni per mapparli esplicitamente alle tabelle e alle colonne. Per ulteriori informazioni sull'utilizzo del mapping predefinito quando si creano schemi XSD, vedere Mapping predefinito di elementi e attributi XSD a tabelle e colonne (SQLXML 4.0).

  • Il mapping esplicito specificato mediante le annotazioni espone le informazioni del database, ad esempio i nomi di tabelle e colonne. È opportuno dunque non rendere pubblici pubblicamente questi schemi.

  • L'esecuzione di determinate query, ad esempio quelle specificate su uno schema di mapping con ricorsione utilizzando l'annotazione max-depth impostata su un valore più elevato, può richiedere tempi più lunghi. È possibile specificare facoltativamente un limite del timeout impostando la proprietà Command Time Out (in secondi). Esempi:

    cn.Open "Provider=SQLOLEDB;Server=localhost;Database=tempdb;Integrated Security=SSPI;Command Properties='Command Time Out=50';"
    

Vedere anche

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