Oggetto SqlContext
È possibile richiamare il codice gestito nel server quando si chiama una routine o una funzione, quando si chiama un metodo su un tipo CLR definito dall'utente o quando l'azione genera un trigger definito in uno dei linguaggi di Microsoft .NET Framework. Dal momento che l'esecuzione di questo codice viene richiesta come parte di una connessione utente, è necessario l'accesso al contesto del chiamante dal codice in esecuzione sul server. Determinate operazioni di accesso ai dati potrebbero inoltre essere valide solo se eseguite nel contesto del chiamante. L'accesso alle pseudotabelle inserite ed eliminate utilizzate nelle operazioni del trigger, ad esempio, è valido solo nel contesto del chiamante.
Il contesto del chiamante può essere un'astrazione in un oggetto SqlContext. Per ulteriori informazioni sulle proprietà e sui metodi SqlTriggerContext, vedere la documentazione di riferimento della classe Microsoft.SqlServer.Server.SqlTriggerContext in .NET Framework SDK.
SqlContext fornisce l'accesso ai componenti seguenti:
SqlPipe: l'oggetto SqlPipe rappresenta la "pipe" tramite la quale i risultati vengono propagati al client. Per ulteriori informazioni sull'oggetto SqlPipe, vedere Oggetto SqlPipe.
SqlTriggerContext: l'oggetto SqlTriggerContext può essere recuperato solo dall'interno un trigger CLR. Fornisce informazioni sull'operazione che ha attivato il trigger e una mappa delle colonne che sono state aggiornate. Per ulteriori informazioni sull'oggetto SqlTriggerContext, vedere Oggetto SqlTriggerContext.
IsAvailable: la proprietà IsAvailable viene utilizzata per stabilire la disponibilità del contesto.
WindowsIdentity: la proprietà WindowsIdentity viene utilizzata per recuperare l'identità di Windows del chiamante.
Determinazione della disponibilità del contesto
Eseguire una query sulla classe SqlContext per vedere se il codice attualmente in esecuzione viene eseguito in-process. A tale scopo, verificare la proprietà IsAvailable dell'oggetto SqlContext. La proprietà IsAvailable è di sola lettura e restituisce True se il codice chiamante viene eseguito all'interno di SQL Server e se è possibile accedere ad altri membri di SqlContext. Se la proprietà IsAvailable restituisce False, tutti gli altri membri di SqlContext generano un'eccezione InvalidOperationException se vengono utilizzati. Se IsAvailable restituisce False, qualsiasi tentativo di aprire un oggetto connessione in cui "context connection=true" nella stringa di connessione non riesce.
Recupero dell'identità di Windows
Il codice CLR in esecuzione all'interno di SQL Server viene sempre richiamato nel contesto dell'account del processo. Se il codice deve eseguire determinate azioni utilizzando l'identità dell'utente chiamante, anziché l'identità di processo di SQL Server, è necessario ottenere un token di rappresentazione mediante la proprietà WindowsIdentity dell'oggetto SqlContext. La proprietà WindowsIdentity restituisce un'istanza di WindowsIdentity che rappresenta l'identità di Microsoft Windows del chiamante oppure Null se il client è stato autenticato con l'autenticazione di SQL Server. Solo gli assembly contrassegnati con le autorizzazioni EXTERNAL_ACCESS o UNSAFE possono accedere a questa proprietà.
Dopo avere ottenuto l'oggetto WindowsIdentity, i chiamanti possono rappresentare l'account del client ed eseguirne le azioni.
L'identità del chiamante è disponibile solo tramite SqlContext.WindowsIdentity se il client che ha iniziato l'esecuzione della stored procedure o della funzione ha eseguito la connessione al server utilizzando l'autenticazione di Windows. Se invece è stata utilizzata l'autenticazione di SQL Server, questa proprietà è Null e il codice non è in grado di rappresentare il chiamante.
Esempio
Nell'esempio riportato di seguito viene illustrato come ottenere l'identità di Windows del client chiamante e rappresentare il client.
C#
[Microsoft.SqlServer.Server.SqlProcedure]
public static void WindowsIDTestProc()
{
WindowsIdentity clientId = null;
WindowsImpersonationContext impersonatedUser = null;
// Get the client ID.
clientId = SqlContext.WindowsIdentity;
// This outer try block is used to thwart exception filter
// attacks which would prevent the inner finally
// block from executing and resetting the impersonation.
try
{
try
{
impersonatedUser = clientId.Impersonate();
if (impersonatedUser != null)
{
// Perform some action using impersonation.
}
}
finally
{
// Undo impersonation.
if (impersonatedUser != null)
impersonatedUser.Undo();
}
}
catch
{
throw;
}
}
Visual Basic
<Microsoft.SqlServer.Server.SqlProcedure()> _
Public Shared Sub WindowsIDTestProcVB ()
Dim clientId As WindowsIdentity
Dim impersonatedUser As WindowsImpersonationContext
' Get the client ID.
clientId = SqlContext.WindowsIdentity
' This outer try block is used to thwart exception filter
' attacks which would prevent the inner finally
' block from executing and resetting the impersonation.
Try
Try
impersonatedUser = clientId.Impersonate()
If impersonatedUser IsNot Nothing Then
' Perform some action using impersonation.
End If
Finally
' Undo impersonation.
If impersonatedUser IsNot Nothing Then
impersonatedUser.Undo()
End If
End Try
Catch e As Exception
Throw e
End Try
End Sub