Configurazione della visibilità dei metadati
Nelle versioni precedenti di SQL Server, i metadati relativi a tutti gli oggetti di un database sono visibili ai membri del ruolo public. Ciò significa che tutti gli utenti connessi a un'istanza di SQL Server possono visualizzare i metadati di qualsiasi oggetto nel server, inclusi gli oggetti per i quali non dispongono di diritti.
In SQL Server 2005 e nelle versioni successive, la visibilità dei metadati è limitata alle entità a protezione diretta di cui l'utente è proprietario o per le quali dispone di autorizzazioni. Ad esempio, la query seguente restituisce una riga se all'utente è stata concessa un'autorizzazione SELECT o INSERT per la tabella myTable.
SELECT name, object_id
FROM sys.tables
WHERE name = 'myTable';
GO
Se invece l'utente non dispone di alcuna autorizzazione per myTable, la query restituisce un set di risultati vuoto.
Ambito e impatto della configurazione della visibilità dei metadati
È possibile configurare la visibilità dei metadati unicamente per le entità a protezione diretta seguenti:
Viste del catalogo |
Stored procedure Motore di database sp_help |
Metadati che espongono funzioni predefinite |
Viste degli schemi delle informazioni |
Viste di compatibilità |
Proprietà estese |
Non è possibile configurare la visibilità dei metadati per le entità a protezione diretta seguenti:
Tabelle di sistema per il log shipping |
Tabelle di sistema di SQL Server Agent |
Tabelle di sistema del piano di manutenzione database |
Tabelle di sistema di backup |
Tabelle di sistema di replica |
Stored procedure sp_help di replica e di SQL Server Agent |
Un'accessibilità limitata ai metadati comporta quanto segue:
Le applicazioni per cui è impostato l'accesso public ai metadati verranno interrotte.
È possibile che le query eseguite su viste di sistema restituiscano solo un subset di righe o a volte un set di risultati vuoto.
È possibile che le funzioni predefinite per la creazione di metadati quali OBJECTPROPERTYEX restituiscano NULL.
È possibile che le stored procedure sp_help di Motore di database restituiscano solo un subset di righe o NULL.
I moduli SQL, ad esempio le stored procedure e i trigger, vengono eseguiti nel contesto di sicurezza del chiamante e pertanto la relativa accessibilità ai metadati è limitata. Nel codice di esempio seguente, quando la stored procedure tenta di accedere ai metadati relativi alla tabella myTable per la quale il chiamante non dispone di alcun diritto, viene restituito un set di risultati vuoto. Nelle versioni precedenti di SQL Server, viene invece restituita una riga.
CREATE PROCEDURE assumes_caller_can_access_metadata
BEGIN
SELECT name, id
FROM sysobjects
WHERE name = 'myTable';
END;
GO
Per consentire ai chiamanti di visualizzare i metadati, è possibile concedere loro l'autorizzazione VIEW DEFINITION in un ambito appropriato, che può essere a livello di oggetto, di database o di server. Nell'esempio precedente, se il chiamante dispone dell'autorizzazione VIEW DEFINITION per myTable, la stored procedure restituisce pertanto una riga. Per ulteriori informazioni, vedere GRANT (Transact-SQL) e GRANT - autorizzazioni per database (Transact-SQL).
È inoltre possibile modificare la stored procedure in modo che venga eseguita con le credenziali del proprietario. Se il proprietario della stored procedure è anche proprietario della tabella, verrà applicata la concatenazione della proprietà e il contesto di sicurezza del proprietario della procedura consentirà di accedere ai metadati relativi a myTable. In questo scenario, il codice seguente restituisce una riga di metadati al chiamante.
[!NOTA]
Nell'esempio seguente viene utilizzata la vista del catalogo sys.objects anziché la vista di compatibilità sys.sysobjects.
CREATE PROCEDURE does_not_assume_caller_can_access_metadata
WITH EXECUTE AS OWNER
AS
BEGIN
SELECT name, id
FROM sys.objects
WHERE name = 'myTable'
END;
GO
[!NOTA]
Per passare temporaneamente al contesto di sicurezza del chiamante, è possibile utilizzare EXECUTE AS. Per ulteriori informazioni, vedere EXECUTE AS (Transact-SQL).
Vantaggi e limiti della configurazione della visibilità dei metadati
La configurazione della visibilità dei metadati svolge un ruolo importante per il piano di sicurezza globale. In alcuni casi, tuttavia, un utente esperto potrebbe essere in grado di forzare la diffusione di alcuni metadati. È pertanto consigliabile prevedere un ulteriore livello di protezione tramite l'implementazione di autorizzazioni per i metadati.
In teoria, è possibile forzare la creazione di metadati nei messaggi di errore modificando l'ordine di valutazione del predicato nelle query. La possibilità di attacchi trial-and-error di questo tipo non è specifica di SQL Server, ma è implicita nelle trasformazioni associative e commutative consentite nell'algebra relazionale. È possibile ridurre questo rischio limitando le informazioni restituite nei messaggi di errore. Per limitare ulteriormente la visibilità dei metadati in questo modo, è possibile avviare il server con il flag di traccia 3625, che limita la quantità di informazioni visualizzate nei messaggi di errore. Questa soluzione contribuisce a limitare la diffusione forzata di informazioni, ma è controbilanciata dal fatto che i messaggi di errore saranno concisi e potrebbero essere difficili da utilizzare a scopi di debug. Per ulteriori informazioni, vedere Opzioni di avvio del servizio del motore di database e Flag di traccia (Transact-SQL).
I metadati seguenti non sono soggetti alla diffusione forzata:
Il valore archiviato nella colonna provider_string di sys.servers. Un utente che non dispone dell'autorizzazione ALTER ANY LINKED SERVER sarà in grado di visualizzare unicamente un valore NULL in questa colonna.
La definizione dell'origine di un oggetto definito dall'utente, ad esempio una stored procedure o un trigger. Il codice sorgente è visibile solo se è vera una delle condizioni seguenti:
L'utente dispone dell'autorizzazione VIEW DEFINITION per l'oggetto.
All'utente non è stata negata l'autorizzazione VIEW DEFINITION per l'oggetto ed è stata concessa l'autorizzazione CONTROL, ALTER o TAKE OWNERSHIP per l'oggetto. Per tutti gli altri utenti verranno visualizzati valori NULL.
Le colonne di definizione delle viste del catalogo seguenti:
sys.all_sql_modules
sys.sql_modules
sys.server_sql_modules
sys.check_constraints
sys.default_constraints
sys.computed_columns
sys. numbered_procedures
La colonna ctext nella vista di compatibilità syscomments.
L'output della procedura sp_helptext.
Le colonne seguenti nelle viste degli schemi delle informazioni:
INFORMATION_SCHEMA.CHECK_CONSTRAINTS.CHECK_CLAUSE
INFORMATION_SCHEMA.COLUMNS.COLUMN_DEFAULT
INFORMATION_SCHEMA.DOMAINS.DOMAIN_DEFAULT
INFORMATION_SCHEMA.ROUTINE_COLUMNS.COLUMN_DEFAULT
INFORMATION_SCHEMA.ROUTINES.ROUTINE_DEFINITION
INFORMATION_SCHEMA.VIEWS.VIEW_DEFINITION
La funzione OBJECT_DEFINITION()
Il valore archiviato nella colonna password_hash di sys.sql_logins. Un utente che non dispone dell'autorizzazione CONTROL SERVER sarà in grado di visualizzare unicamente un valore NULL in questa colonna.
[!NOTA]
Le definizioni SQL delle procedure e delle funzioni di sistema predefinite sono visibili a livello pubblico tramite la vista del catalogo sys.system_sql_modules, la stored procedure sp_helptext e la funzione OBJECT_DEFINITION().
Principi generali della visibilità dei metadati
Di seguito sono illustrati alcuni principi generali da tenere in considerazione per la visibilità dei metadati:
Autorizzazioni implicite dei ruoli predefiniti
Ambito delle autorizzazioni
Precedenza di DENY
Visibilità dei metadati dei sottocomponenti
Autorizzazioni implicite dei ruoli predefiniti
I metadati accessibili ai ruoli predefiniti variano in base alle autorizzazioni implicite corrispondenti.
Ambito delle autorizzazioni
Le autorizzazioni valide in un ambito implicano la possibilità di visualizzare i metadati dell'ambito specifico e di tutti gli ambiti dipendenti. Ad esempio, l'autorizzazione SELECT per uno schema implica che il beneficiario dispone dell'autorizzazione SELECT per tutte le entità a protezione diretta contenute nello schema specifico. Se si concede a un utente l'autorizzazione SELECT per uno schema, l'utente potrà pertanto visualizzare i metadati dello schema e tutte le tabelle, le viste, le funzioni, le procedure, le code nonché i sinonimi, i tipi e le raccolte XML Schema in esso contenuti. Per ulteriori informazioni sugli ambiti, vedere Gerarchia delle autorizzazioni (Motore di database).
Precedenza di DENY
DENY ha in genere la precedenza sulle altre autorizzazioni. Ad esempio, se a un utente del database viene concessa l'autorizzazione EXECUTE per uno schema, ma gli viene negata l'autorizzazione EXECUTE per una stored procedure dello schema specifico, l'utente non potrà visualizzare i metadati relativi alla stored procedure.
Inoltre, se a un utente viene negata l'autorizzazione EXECUTE per uno schema ma viene concessa l'autorizzazione EXECUTE per una stored procedure dello schema specifico, l'utente non potrà visualizzare i metadati relativi alla stored procedure.
Infine, se a un utente viene concessa e negata l'autorizzazione EXECUTE per una stored procedure, cosa che può accadere nel caso di appartenenza a diversi ruoli, DENY ha la precedenza e l'utente non potrà visualizzare i metadati della stored procedure.
Visibilità dei metadati dei sottocomponenti
La visibilità dei sottocomponenti, quali gli indici, i vincoli CHECK e i trigger, è determinata dalle autorizzazioni per il componente padre. A questi sottocomponenti non è possibile concedere autorizzazioni. Ad esempio, se a un utente sono state concesse autorizzazioni per una tabella, l'utente potrà visualizzare i metadati relativi a tabelle, colonne, indici, vincoli CHECK, trigger e altri sottocomponenti.
Metadati accessibili a tutti gli utenti del database
Alcuni metadati devono essere accessibili a tutti gli utenti di un database specifico. Ad esempio, non è possibile concedere autorizzazioni per i filegroup e pertanto non è possibile concedere a un utente l'autorizzazione per la visualizzazione dei metadati di un filegroup. Tutti gli utenti che possono creare una tabella devono tuttavia essere in grado di accedere ai metadati dei filegroup per poter utilizzare le clausole ON filegroup o TEXTIMAGE_ON filegroup dell'istruzione CREATE TABLE.
I metadati restituiti dalle funzioni DB_ID() e DB_NAME() sono visibili a tutti gli utenti.
Nella tabella seguente sono elencate le viste del catalogo visibili al ruolo public.
sys.partition_functions |
sys.partition_range_values |
sys.partition_schemes |
sys.data_spaces |
sys.filegroups |
sys.destination_data_spaces |
sys.database_files |
sys.allocation_units |
sys.partitions |
sys.messages |
sys.schemas |
sys.configurations |
sys.sql_dependencies |
sys.type_assembly_usages |
sys.parameter_type_usages |
sys.column_type_usages |
Vedere anche
Riferimento
Clausola EXECUTE AS (Transact-SQL)