La potenza di System Center nella cloud
Windows Server 2008 R2 e System Center consentono di accelerare l'implementazione di un modello di tipo ITaaS (IT as a Service), che permette livelli di elasticità, scalabilità e flessibilità aziendale impossibili in passato.
Joshua Hoffman
Al giorno d'oggi, la maggior parte di noi ha familiarità o stai imparando rapidamente i concetti di base del cloud computing. In breve, sfruttando la scalabilità e l'elasticità delle tecnologie di condivisione e di virtualizzazione, acquisiremo una notevole efficienza in termini di costi, utilizzo delle risorse, offerta di servizi di qualità e molto altro. La capacità di acquistare risorse di elaborazione in base alle necessità con possibilità di espansione o riduzione per soddisfare il cambiamento di un ambiente aziendale offre un livello di flessibilità difficile da ottenere con un modello infrastrutturale tradizionale.
Tale concetto di ITaaS (IT as a Service) che include la fornitura di software, infrastruttura e piattaforme, offre alle organizzazioni un livello tale di flessibilità per sfruttare le potenzialità dell'IT al fine di soddisfare le proprie esigenze aziendali impossibile in passato. Tuttavia, spesso si pensa al cloud computing esclusivamente nell'ambito dell'infrastruttura della "cloud pubblica", ovvero un servizio acquistato da un provider di hosting, sfruttando risorse condivise con altre aziende e accessibili tramite reti pubbliche. Tuttavia, i vantaggi del cloud computing sono ottenibili in una vasta gamma di scenari e spesso sono realizzabili in un modello basato su "cloud privata", il quale offre gli stessi livelli di scalabilità ed elasticità, unitamente a modelli di gestione dei costi basati sull'utilizzo tipici di soluzioni di cloud computing pubblico, ma che sfruttano risorse completamente dedicate alle esigenze dell'organizzazione specifica.
In questo articolo, esamineremo le soluzioni Microsoft, con tecnologia Windows Server 2008 R2 e System Center, che consentono di semplificare e accelerare l'implementazione del cloud computing privato e conseguentemente di realizzare i vantaggi derivanti da maggiori prestazioni, migliore affidabilità, migliore flessibilità aziendale ed efficienza in termini di costi tipici di soluzioni basate su cloud.
Basi infrastrutturali di una soluzione basata su cloud privata
Microsoft Windows Server 2008 R2 con Hyper-V
I server host rappresentano uno dei componenti fondamentali di un'infrastruttura dinamica e virtuale. I server host, su cui è in esecuzione Windows Server 2008 R2 con tecnologia Hyper-V, offrono le basi per l'esecuzione di macchine guest virtuali e forniscono inoltre l'interfaccia di gestione tra i guest e Microsoft System Center Virtual Machine Manager.
Mediante il consolidamento di più ruoli del server in ambienti virtualizzati in esecuzione su un'unica macchina fisica, non solo si sfruttano le proprie risorse hardware in modo più efficiente, ma ci si predispone a realizzare potenzialmente i vantaggi di un modello di tipo IaaS (Infrastructure-as-a-Service) il quale consente una rapida scalabilità dell'infrastruttura esistente grazie all'aggiunta di risorse virtuali a cui assegnare nuovi carichi di lavoro o che risponderanno a un eventuale aumento delle esigenze.
Approfondiremo in seguito in questo articolo il processo di migrazione dell'infrastruttura esistente in un ambiente virtualizzato basato su cloud privata. Nel frattempo, per istruzioni dettagliate su come iniziare a installare e configurare Microsoft Windows Server 2008 R2 Hyper-V, consultare il documento Hyper-V Getting Started Guide.
System Center Virtual Machine Manager 2008 R2
Lo strumento principale per la gestione di un'infrastruttura basata su cloud privata virtuale sarà System Center Virtual Machine Manager (VMM), il quale garantisce scalabilità in una vasta gamma di ambienti virtualizzati, a partire da un singolo server per ambienti più piccoli fino ad arrivare a un ambiente aziendale completamente distribuito che consente di gestire centinaia di host su cui sono in esecuzione migliaia di macchine virtuali.
Alcuni dei principali vantaggi derivanti dalla gestione della propria infrastruttura virtualizzata con VMM sono riportati di seguito:
- Supporto di virtualizzazione per le macchine virtuali in esecuzione su Windows Server 2008 Hyper-V, Microsoft Virtual Server e VMware ESX
- Supporto end-to-end per il consolidamento di server fisici in un'infrastruttura virtuale
- Funzionalità di Performance and Resource Optimization (PRO) per una gestione dinamica e reattiva dell'infrastruttura virtuale (richiede System Center Operations Manager)
- Posizionamento intelligente di carichi di lavoro virtuali nei server host fisici più adatti
- Una libreria completa per la gestione centralizzata di tutti i componenti del datacenter virtuale
System Center Virtual Machine Manager offre un livello di gestione e controllo fondamentale per ottenere l'efficienza derivante da un modello basato su cloud privata. VMM non solo fornisce una visione unificata dell'intera infrastruttura virtualizzata su più piattaforme host e una vasta gamma di sistemi operativi guest, ma offre anche un set di strumenti potenti per favorire un'implementazione rapida e semplice di nuovi carichi di lavoro. Ad esempio, la procedura di conversione guidata P2V (Physical to Virtual) inclusa VMM semplifica il processo di conversione di carichi di lavoro fisici esistenti in macchine virtuali. Inoltre, in associazione a System Center Operations Manager, la funzionalità PRO (Performance and Resource Optimization) consente la riallocazione dinamica di carichi di lavoro virtualizzati per garantire il massimo sfruttamento delle risorse hardware fisiche esistenti.
Per istruzioni dettagliate su come iniziare a installare e configurare System Center Virtual Machine Manager 2008 R2, consultare la Guida alla distribuzione di Virtual Machine Manager.
SCVMM 2008 R2 Self-Service Portal 2.0
La funzionalità self-service è un componente fondamentale per un modello di tipo IT as a Service. Grazie a Microsoft System Center Virtual Machine Manager Self-Service Portal 2.0, i datacenter aziendali possono fornire servizi di tipo IaaS (Infrastructure-as-a-Service) alle unità aziendali all'interno dell'organizzazione. Il portale self-service offre ai gruppi aziendali un modo per soddisfare le proprie esigenze IT, mentre l'organizzazione infrastrutturale centralizzata consente di gestire un pool di risorse fisiche (server, reti e hardware correlato).
Il portale self-service comprende quattro componenti:
- Il sito Web VMSSP: componente basato su Web che fornisce un'interfaccia utente al portale self-service. Mediante il sito Web VMMSSP, gli amministratori dell'infrastruttura possono eseguire diverse attività, quali il pooling delle risorse infrastrutturali nel portale self-service, l'ampliamento delle funzionalità delle macchine virtuali, la creazione di richieste per le unità aziendali e l'infrastruttura, la convalida e l'approvazione di richieste e il provisioning delle macchine virtuali (mediante la relativa funzionalità self-service di provisioning delle macchine virtuali). Gli amministratori possono inoltre utilizzare il sito Web VMMSSP per visualizzare informazioni correlate a tali attività.
- Database VMMSSP: database SQL Server in cui vengono archiviate informazioni sulle risorse configurate, informazioni relative alle unità aziendali e alle richieste e informazioni relative alle attività di provisioning per le varie unità aziendali. Nel database viene inoltre archiviato il codice XML che consente di codificare le attività predefinite e personalizzate delle macchine virtuali e altre informazioni correlate alla configurazione del portale self-service.
- Server VMMSSP: servizio di Windows che consente di eseguire le attività predefinite e personalizzate delle macchine virtuali richieste dall'utente tramite il sito Web VMMSSP.
- Dashboard per la creazione di report: servizio per la creazione di report basato su Windows SharePoint Services 3.0 SP2. La dashboard fornisce report immediati e la capacità di produrre rapidamente report personalizzati.
Le unità aziendali che si registrano nel sistema basato sul portale self-service possono utilizzare il portale per soddisfare una vasta gamma di funzioni fondamentali. Ad esempio, tramite l'utilizzo di moduli standardizzati, le unità aziendali possono richiedere la creazione di nuove infrastrutture o modifiche ai componenti infrastrutturali esistenti. Ciascuna unità aziendale può inviare richieste all'amministratore dell'infrastruttura. I moduli standardizzati consentono all'amministratore dell'infrastruttura di disporre di tutte le informazioni necessarie per soddisfare le richieste senza dover contattare ripetutamente l'unità aziendale per i dettagli.
È possibile inoltre consentire alle singole unità aziendali di creare e gestire le proprie macchine virtuali. Il sito Web VMMSSP include moduli di provisioning self-service che possono essere utilizzati dalle unità aziendali per creare macchine virtuali. Quando un'unità aziendale invia una richiesta di creazione di macchine virtuali, nel portale self-service viene avviato un processo di provisioning automatizzato che consente di creare macchine virtuali in modo più rapido ed efficiente rispetto a un processo manuale. Ciascun aziendale può inoltre designare i propri amministratori, operatori avanzati e utenti, consentendo alle risorse IT di dedicarsi ad altre attività.
Gli amministratori dell'infrastruttura possono inoltre sfruttare una vasta gamma di vantaggi offerti dal portale self-service. Grazie alla semplificazione del processo di registrazione delle unità aziendali e alla preventiva definizione delle relative esigenze, l'implementazione di nuovi carichi di lavoro non sarà più un'attività manuale. Nel portale self-service vengono raccolte informazioni relative all'unità aziendale e alle relative risorse da configurare. Anche il processo di convalida e provisioning delle risorse per le unità aziendale è stato semplificato. Gli amministratori del datacenter possono utilizzare il portale self-service per assegnare risorse in base alle richieste inviate dall'unità aziendale. Infine, le modifiche alle risorse seguono un ciclo di vita basato su richieste e approvazioni. Inoltre, le richieste rimangono archiviate nel database, riducendo in modo significativo le attività amministrative associate al controllo e alla gestione delle modifiche.
Migrazione nella cloud
Una volta implementati i componenti fondamentali dell'infrastruttura basata su cloud privata, sarà possibile iniziare a valutare i carichi di lavoro esistenti e migrarli nell'ambiente virtualizzato. Durante l'identificazione dei migliori candidati per la conversione P2V, è consigliabile prendere in considerazione i tipi di computer utilizzati in ordine di preferenza:
- Computer sottoutilizzati non fondamentali per l'azienda. Iniziando con i computer meno utilizzati e non fondamentali per l'azienda, è possibile apprendere il processo P2V con un livello di rischio relativamente basso. I server Web possono rappresentare degli ottimi candidati.
- Computer con hardware obsoleto o non supportato che devono essere sostituiti.
- Computer poco utilizzati che ospitano applicazioni interne meno critiche.
- Computer più utilizzati che ospitano applicazioni meno critiche.
- I rimanenti computer sottoutilizzati.
- In generale, le applicazioni fondamentali per l'aziendali, quali server di posta elettronica e database intensamente utilizzati, devono essere virtualizzati solo nella piattaforma Hyper-V nel sistema operativo Windows Server 2008 (64 bit).
Come già anticipato, VMM semplifica le migrazioni Physical-to-Virtual (P2V) grazie a una procedura guidata basata su attività per automatizzare gran parte del processo di conversione. Inoltre, poiché il processo P2V può essere utilizzato completamente tramite script, è possibile avviare conversioni P2V su larga scala tramite la riga di comando Windows PowerShell. Per una procedura completa e istruzioni dettagliate, vedere Conversione di computer fisici in macchine virtuali in VMM.
Oltre i concetti di base
La creazione dell'infrastruttura basata su cloud privata va oltre il concetto base di un'infrastruttura self-service virtualizzata. Benché la capacità di adattare rapidamente la distribuzione delle applicazioni e dei servizi tramite un modello IaaS (Infastructure-as-a-Service) sia un componente fondamentale, la distribuzione di un datacenter end-to-end e di una soluzione basata su cloud privata è un'impresa molto più complessa. La capacità di monitoraggio, gestione e manutenzione dell'ambiente è fondamentale per la distribuzione efficiente dei servizi IT. Inoltre, garantire la conformità e una corretta governance, ottimizzare la distribuzione dei servizi in base alle procedure consigliate e raggiungere un'efficienza ancora maggiore tramite l'automazione dei processi sono tutti capisaldi di un ambiente di cloud computing. Fortunatamente, System Center continua a offrire soluzioni adatte allo scopo.
System Center Operations Manager offre una visibilità operativa a 360 gradi dell'intera infrastruttura, indipendentemente dal fatto che sia distribuito in un datacenter fisico, in una cloud privata o tra risorse all'interno di una cloud pubblica. Grazie alla perfetta integrazione con Windows Server 2008 and Virtual Machine Manager, System Center Operations Manager consente di monitorare lo stato e le condizioni delle risorse di elaborazione a prescindere della modalità e della posizione in cui sono state distribuite, consentendo una riduzione dei costi associati alla gestione IT mediante l'l'identificazione e il ripristino potenziale dei problemi prima che interferiscano con la distribuzione dei servizi.
All'interno di un'architettura basata su cloud privata, System Center Configuration Manager continua a offrire lo stesso livello di gestione e amministrazione dei sistemi che si aspettano i professionisti IT. La capacità di valutare, distribuire, aggiornare e configurare risorse mediante Configuration Manager viene mantenuta durante la migrazione dei carichi di lavoro in un ambiente di cloud computing, garantendo agli amministratori la corretta protezione e manutenzione delle risorse.
System Center Service Manager offre processi integrati basati sulle procedure consigliate del settore per la risoluzione di eventi imprevisti e di problemi, per il controllo delle modifiche e per la gestione del ciclo di vita delle risorse. Service Manager offre l'integrazione nell'intera suite di System Center, tra cui Operations Manager e Configuration Manager, per raccogliere informazioni e conoscenze relative alle attività dell'infrastruttura e consente agli amministratori di rispondere e adattarsi costantemente alle esigenze di cambiamento dei livelli di servizio. Insieme a Opalis, novità della suite System Center, gli amministratori possono inoltre automatizzare i processi IT per la gestione degli interventi in caso di eventi imprevisti, delle modifiche, della conformità e del ciclo di vita dei servizi.
Passaggio alla cloud privata
È assolutamente possibile che anche dopo aver creato il proprio ambiente basato su cloud privata, le esigenze dell'azienda possano richiedere una maggiore capacità di elaborazione rispetto a quanto sia possibile ospitare o gestire in una cloud privata. Fortunatamente, Windows Azure fornisce risorse di elaborazione ospitate su richiesta che possono essere integrate perfettamente con l'infrastruttura basata su cloud privata esistente. Le applicazioni aziendali possono essere distribuite nella piattaforma Windows Azure che consente di aggiungere risorse di elaborazione e di archiviazione in base alle esigenze. Mediante il ruolo per la gestione di macchine virtuali di Windows Azure, nello stesso modo in cui sono state create all'interno della cloud privata, è possibile inoltre ospitare macchine virtuali personalizzate all'interno delle risorse di Windows Azure, offrendo ulteriore scalabilità e capacità in base alle esigenze.
Tutte le soluzioni illustrate in questo articolo sono in grado di fornire servizi di tipo ITaaS all'interno di architetture basate su cloud private, pubbliche e ibride. Ad esempio, il Windows Azure Application Monitoring Management Pack for System Center Operations Manager fornisce la stessa visibilità operativa per le applicazioni ospitate nella piattaforma Windows Azure che gli amministratori si aspettano da soluzioni installate sul posto. Inoltre, System Center Service Manager e Opalis consentono di garantire l'automazione dei processi, la conformità e la gestione dei contratti di servizio con un approccio basato sull'ottimizzazione dei servizi esteso all'intera infrastruttura.
Ciò che abbiamo illustrato oggi in questo articolo è solo la punta dell'iceberg. Abbiamo dimostrato come l'implementazione di un modello di tipo ITaaS (IT as a Service) permette livelli di elasticità, scalabilità e flessibilità aziendale impossibili in passato. Per ulteriori informazioni su come iniziare, visitare il sito Web all'indirizzo: microsoft.com/privatecloud.
Joshua Hoffman* è l'ex caporedattore di TechNet Magazine. Oggi è un autore e consulente indipendente che offre i suoi servizi ai clienti in merito a tecnologie e marketing rivolto a destinatari specifici. Hoffman è inoltre caporedattore di ResearchAccess.com, un sito dedicato alla crescita e all'arricchimento della community coinvolta nella ricerca di mercato. Vive a New York City.*