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Canali virtuali dinamici

Le API del canale virtuale dinamico (DVC) estendono le API del canale virtuale esistenti per Servizi Desktop remoto, note come API SVC (Static Virtual Channel). Le API DVC rispondono a diverse limitazioni esistenti nelle API SVC tra il client e il server, ad esempio:

  • Un numero limitato di canali
  • Ricostruzione di pacchetti

Le API DVC consentono di implementare moduli sul lato server e client di una connessione di Servizi Desktop remoto che comunicano tra loro.

Analogamente a molte altre architetture client/server, viene stabilita una connessione basata su una parte di dati comunemente concordata, denominata endpoint. Un esempio simile è TCP/IP, in cui viene stabilito un endpoint tramite una combinazione di indirizzo IP del server e il nome della porta. Un altro esempio è named pipe, dove un endpoint è una combinazione del nome del server e del nome della pipe. In una connessione Di Servizi Desktop remoto sono coinvolti solo due lati. L'endpoint è quindi costituito da una semplice stringa arbitraria che identifica in modo univoco la connessione. Analogamente a TCP/IP e named pipe, più connessioni possono essere avviate dallo stesso nome dell'endpoint. In tal senso, le connessioni non hanno nomi; solo un listener che attende le richieste in ingresso nell'endpoint.

Le API DVC sono costituite dai seguenti elementi:

  • API client

    Queste API sono disponibili nel client RdC (Remote Desktop Connection) come plug-in. Il lato client è in modalità passiva, in cui è in ascolto delle connessioni in ingresso, ma non stabilisce attivamente una connessione.

  • API server

    Queste API avviano attivamente la connessione.

Per informazioni su come scrivere un modulo DVC (Dynamic Virtual Channel), vedere Dettagli implementazione DVC.